Scambio di salme: vegliato il defunto sbagliato. Vicenda amara a Biancavilla -
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Scambio di salme: vegliato il defunto sbagliato. Vicenda amara a Biancavilla

Scambio di salme: vegliato il defunto sbagliato. Vicenda amara a Biancavilla

Un evento di incredibile e amara ironia ha scosso la comunità di Biancavilla, dove una famiglia in lutto ha vegliato e pianto per ore sulla bara di un defunto che non era il proprio caro. Quello che doveva essere l’ultimo saluto si è trasformato in una vicenda surreale, sospesa tra dolore, incredulità e profondo smarrimento.

L’errore in Ospedale

Tutto ha avuto inizio con la contemporanea scomparsa di due anziani, un 76enne e un 96enne, presso l’ospedale Maria Santissima Addolorata. Affidate alla medesima agenzia funebre, le salme sono state preparate per il rito. Tuttavia, quando il feretro è giunto a casa del 76enne, al suo interno giaceva la salma del 96enne.

Nessuno si è accorto immediatamente dello scambio, nonostante le evidenti differenze fisiche tra i due uomini: uno alto un metro e novanta e l’altro un metro e 65 centimetri. La veglia funebre è proseguita per ore, tra lacrime, visite di cordoglio e ricordi condivisi, mentre il corpo del vero congiunto del 76enne giaceva ancora, in solitudine, nella fredda camera mortuaria dell’ospedale.

La scoperta

La sconcertante anomalia è stata notata solo nel pomeriggio. Un medico recatosi in visita ha rotto il silenzio doloroso, accorgendosi che il corpo esposto non corrispondeva al defunto che conosceva. Quasi simultaneamente, in ospedale, un sacerdote giunto per una benedizione aveva a sua volta riconosciuto l’irregolarità.

Inizialmente, di fronte alle palesi differenze, i familiari del 76enne avevano tentato di darsi spiegazioni. Il titolare delle onoranze funebri, ha riferito che, vedendo il 96enne (calvo) nella bara, qualcuno aveva ipotizzato fosse stato rasato “magari per un elettroencefalogramma”. Il titolare ha inoltre tenuto a sottolineare che i suoi dipendenti avrebbero ritirato la salma su indicazione dei familiari.

L’arrivo degli addetti delle pompe funebri a metà pomeriggio, visti allontanarsi con la bara per tornare in ospedale, ha generato ulteriore sconcerto, in quanto dovevano procedere allo scambio dei corpi e al cambio degli abiti (che nel frattempo erano risultati troppo stretti al defunto scambiato).

Il 96enne, privo di moglie e figli e a lungo residente a Johannesburg, aveva pochissimi conoscenti, attesi solo in tarda serata.

La replica dell’Asp

L’incidente ha suscitato una ferma reazione politica. Giuseppe Pappalardo del Pd ha definito l’accaduto “un fatto estremamente grave che colpisce nel profondo la dignità delle persone e delle famiglie coinvolte”, chiedendo all’Aspa una “verifica interna rigorosa”.

L’Asp di Catania ha replicato sostenendo di non avere «alcuna responsabilità», in quanto «le salme sono state regolarmente riconsegnate ai familiari e agli aventi diritto, nel pieno rispetto delle procedure previste e delle normative vigenti».

Nel giro di poche ore, le salme sono state identificate in modo definitivo, anche grazie a una radiografia che ha rilevato la presenza di protesi su uno dei due corpi. La situazione è poi tornata alla normalità: scambio di vestiti, feretri restituiti alle rispettive famiglie e lutti che hanno potuto riprendere il loro corso con i defunti corretti.

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