Nel quadro delle attività rivolte all’aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate dalla criminalità organizzata, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito due provvedimenti con cui il Tribunale di Catania ha applicato misure di prevenzione sui patrimoni riconducibili a Scuto Orazio Salvatore, ritenuto, nel provvedimento eseguito, esponente di spicco del sodalizio mafioso “Laudani”, attivo nella Provincia di Catania e, in modo preminente, nel territorio dell’acese.
In particolare, alla luce delle molteplici evidenze raccolte da unità specializzate del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Catania sotto la direzione di questa Procura, mediante investigazioni e accertamenti patrimoniali, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha, con un primo provvedimento, disposto il sequestro di prevenzione della società Vetrans Srl, con sede in Aci S. Antonio in quanto sarebbe risultata direttamente riconducibile a Scuto e finanziata con proventi derivanti dalle attività illecite poste in essere dal sodalizio criminale e per tale motivo sottoposta a misura di prevenzione antimafia.
Con un secondo decreto è stata applicata la misura dell’amministrazione giudiziaria alla società AP Motors Srls, con sede in Zafferana Etnea, e alla ditta individuale LB Auto, con sede in Aci S. Antonio, operanti nel commercio di autovetture.
Per esse è stato ritenuto che il libero esercizio dell’attività economica avrebbe agevolato e possa continuare ad agevolare, in modo non occasionale, il citato esponente mafioso nonché l’associazione mafiosa dei Laudani. Al tale scopo, è stato dunque nominato un amministratore giudiziario che si affiancherà all’organo gestorio-titolare delle imprese per avviare un percorso di collaborazione diretto ad attuare una serie di iniziative utili a neutralizzare la rilevata infiltrazione e a dotare l’azienda degli strumenti necessari per scongiurare, in futuro, rischi analoghi.
Il valore delle società destinatarie dei provvedimenti di sequestro e di amministrazione giudiziaria è pari a circa 2,1 milioni di euro complessivi.
Le misure di prevenzione adottate costituiscono un’integrazione del provvedimento di prevenzione del Tribunale etneo, eseguito all’inizio dell’anno corrente dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania, che aveva portato al sequestro – in quanto riconducibili a Scuto Orazio Salvatore, alias “Araziu u’ vitraru” – di 1 ditta individuale con sede a Valverde, esercente l’attività di procacciamento d’affari di prodotti ortofrutticoli, 2 immobili di pregio e un terreno ubicati a Valverde, un’autovettura e 3 conti correnti il cui valore complessivo è stato stimato in oltre 1 milione di euro.
Le ulteriori evidenze che hanno permesso di individuare le attività economiche destinatarie delle misure di prevenzione sono state ricavate dalle indagini di polizia giudiziaria svolte dai finanzieri del Nucleo PEF etneo, sotto il coordinamento della Procura, nell’ambito dell’operazione “Lumia” che, a maggio 2025, aveva portato all’esecuzione di custodie cautelari in carcere nei confronti di 8 persone, tra cui il predetto esponente di spicco dei Laudani detti “Mussi i’ Ficurinia”, in quanto gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso nonché delle condotte di estorsione, ricettazione, detenzione di armi, trasferimento fraudolento di valori, tutte aggravate dal metodo mafioso o dal fine di agevolare il clan “Laudani”, e spaccio di sostanze stupefacenti nonché al sequestro preventivo di due imprese (una Srl e una ditta individuale) site in Aci Sant’Antonio per un valore complessivo di 1 milione di euro.
In quest’ultimo contesto investigativo, sarebbero state raccolte, ferma restando la presunzjone d’innocenza valevole ora e fino alla condanna definitiva, plurimi elementi indiziari in merito alla sussistenza di un forte condizionamento del mercato degli agrumi insistente sul territorio di Acireale da parte di Scuto Orazio e dei suoi affiliati, esercitato ricorrendo a diversi strumenti di coartazione che avrebbero di fatto inibito la normale dinamica imprenditoriale.
L’attività svolta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza si inquadra nel più ampio quadro delle azioni volte al contrasto sotto il profilo economico-finanziario, delle associazioni a delinquere di tipo mafioso, al fine di evitare i tentativi, sempre più pericolosi, di inquinamento del tessuto imprenditoriale e di partecipazione al capitale di imprese sane.






