La solidarietà di Giarre con il popolo palestinese: un incontro per denunciare l'ingiustizia -
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La solidarietà di Giarre con il popolo palestinese: un incontro per denunciare l’ingiustizia

La solidarietà di Giarre con il popolo palestinese: un incontro per denunciare l’ingiustizia

il genocidio in corso a Gaza ha risvegliato persino l’apatica Giarre e in tantissimi hanno partecipato all’incontro, tenutosi nella sala Messina, promosso dal Comitato Giarre/Riposto per la Palestina con Triestino Mariniello, docente di Diritto penale internazionale alla John Moore University di Liverpool, parte del team per la rappresentanza legale delle vittime di Gaza alla Corte penale internazionale e Antonio Mazzeo, giornalista e attivitsta econpacifista, Autore de “I Pdrini del ponte” e “Il MUOStro di Niscemi”.Un incontro coordinato da Clara Statello della redazione di OttolinaTv.

Il prof. Mariniello ha sostenuto che il governo italiano sa bene cosa dovrebbe fare: interrompere ogni rapporto con Israele, mentre, invece, l’Italia continua a esportare armi e attrezzature utillizzate da Israele per attuare il genocidio dei palestinesi “I complessi residenziali distrutti a Gaza – ha detto – sono stati distrutti anche grazie a un prodotto realizzato in Italia”.

A proposito del riconoscimento della Stato Palestinese ha notato che si tratta di un atto che necessita poi di altri passi, altrimenti può essere pure pericoloso. E ha portato l’esempio della Gran Bretagna che ha riconosciuto lo stato palestinese ma riconoscendo a Israele i territori palestinesi che ha occupato. Non fattibile poi la soluzione dei due Stati, visto che 700mila coloni israeliani si sono insediati in gran parte del territorio di Palestina. A questo punto pare più fattibile un solo Stato, laico, senza apartheid che non riconosca a un popolo maggiori diritti.

Clara Statello ha ricordato che questo genocidio in corso è portato avanti dalle stesse vittime di un altro genocidio e ha stigmatizzato la negazione sia del primo che di questo secondo genocidio in corso, rilevando l’odio contro i palestinesi diffuso dai media: “La storia è tornata nella peggiore delle sue forme” ha detto.

Antonio Mazzeo, che aveva partecipato alla prima flottilla, ha sottolineato che un giorno si dovrà ricostruire il ruolo, a tutti i livelli (Politica, banche, imprese), che sta avendo il nostro Paese in questo genocidio:l’Italia ha le mani sporche di sangue. Ha poi rilevato la presa di coscienza della popolazione, a partire dai docenti che, ormai, da decenni non scioperavano più. Ha poi insistito molto sul ruolo che la pressione pubblica può avere sul governo. Ed è necessario che la popolazione faccia capire che non è normale che il 14 ottobre si giochi a Udine la partita della vergogna: Italia-Israele, come se nulla fosse.

Sono seguiti numerosi interventi dal pubblico, segno dell’interesse che il tema suscita.

Nella sala attigua a dove si è svolto l’incontro è stata esposta, sino a ieri, una mostra fotografica collettiva, curata dal fotografo e filmmaker Paolo Patruno che ha esposto le foto scattate da sei fotografi della Striscia di Gaza: Jehad Al-Sharafi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Omar Ashtawy, Saeed Mohammed Jaras, Shadi Al-Tabatibi.

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