Quasi trecentosessantacinque giorni di attesa, silenzi imbarazzanti e una delega ambita ma non ancora assegnata. Sì, perché a quasi un anno dalla presentazione della nuova giunta del sindaco Leo Cantarella, che ha ridisegnato gli equilibri del Consiglio comunale, la città non ha ancora un vicesindaco (o almeno crediamo). Una figura chiave per ogni amministrazione, relegata qui a figura onirica.
Prima della nuova era del Cantarella-bis, la carica era occupata da Claudio Raciti. Poi, con il rimpasto del novembre 2024 tutto è cambiato: assessori nuovi, deleghe redistribuite, selfie celebrativi, ma la nomina del vicesindaco è rimasta nel cassetto. E da allora, silenzio tombale. Che non sia mai stata revocata?
Secondo le indiscrezioni dell’epoca, ad accaparrarsi la carica di vice doveva essere Leo Patanè, ex capo dell’opposizione, ormai convertito alla “ragion di coalizione”. Ma la nomina, come il caffè promesso in una riunione che non inizia mai, continua a non arrivare.
Cotugno e il sussulto isolato
L’unico lampo, in mezzo a un deserto politico fatto di scuse e rimandi, era giunto da Saro Cotugno, esponente di Fratelli d’Italia, che in occasione di un incontro pubblico su Riposto (e non su Giarre, ironia della sorte), si è permesso di far notare l’assenza del numero due dell’amministrazione. Una notazione giusta, certo, ma che ha scatenato le ire del primo cittadino Giarrese che minacciò addirittura una nuova crisi.
Il punto è semplice: un vicesindaco serve. Serve a dare continuità, a coprire le assenze del sindaco, a coordinare i lavori. Il sindaco Cantarella, da parte sua, continua il suo viaggio solitario, tra inaugurazioni, sagre, distribuzioni di targhe e foto celebrative.
Ma il nodo resta: perché non c’è ancora un vicesindaco? È strategia? È distrazione? O è semplicemente l’incapacità di decidere che ormai caratterizza questa amministrazione, più attenta a equilibri interni e malumori di coalizione che ai reali bisogni della città?
Ai Giarresi l’ardua sentenza.