Nelle prime ore del mattino, intorno alle 4:45, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato un uomo di 53 anni, residente a Valverde, per resistenza a pubblico ufficiale, minaccia aggravata e danneggiamento aggravato, sulla base degli elementi raccolti e da verificare in sede giurisdizionale.
L’intervento è stato richiesto da una donna che, in evidente stato di agitazione, ha segnalato un episodio di violenza familiare all’interno della propria abitazione. Secondo quanto riferito, il figlio, già noto alle forze dell’ordine per precedenti vicende giudiziarie, aveva aggredito per futili motivi il compagno della nipote, provocandogli una ferita al volto. La donna ha espresso anche timori per la propria sicurezza.
I militari sono giunti con tempestività presso l’abitazione, consapevoli che in contesti di questo tipo ogni ritardo può avere conseguenze gravi per le persone coinvolte. All’interno hanno trovato l’uomo ancora presente, in stato di forte agitazione. Dopo averlo bloccato e riportato alla calma, non senza difficoltà, lo hanno fatto salire sull’auto di servizio e accompagnato in caserma per gli accertamenti di rito.
Durante il tragitto, dopo un iniziale momento di quiete, l’uomo ha ripreso un atteggiamento ostile, protestando in modo acceso. In un tentativo di forzare gli interni del veicolo per cercare di uscire, ha causato alcuni lievi danni all’abitacolo. Anche una volta giunto in caserma ha mantenuto un comportamento provocatorio e ha rivolto minacce ai militari. Alla presenza del personale del 118, intervenuto per verificarne le condizioni, ha simulato un malore, ma i sanitari hanno confermato che era in buono stato di salute.
Dagli accertamenti successivi è emerso che l’uomo era già sottoposto alla misura della libertà vigilata, disposta dall’Ufficio di Sorveglianza di Messina, ed era noto per precedenti legati a reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti.
L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere, ferma restando la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.