Un originale trekking tra le frane del comune di Mascali, in compagnia di esperti, è stato organizzato dall’associazione marEtna, presieduta dall’architetto Alessandro Cavallaro. A distanza di mesi, la Strada Provinciale 78 Nunziata–Puntalazzo risulta ancora inagibile, causando gravi disagi ai residenti e ai proprietari dei terreni agricoli della zona, impossibilitati a raggiungere agevolmente i propri fondi.
I membri dell’associazione insieme a dei privati cittadini che hanno subito danni a seguito di queste frane, si sono mobilitati visto il lungo tempo trascorso rispetto all’evento (verificatosi il 22 ottobre 2024) senza che nessuna informazione ufficiale sia stata comunicata alla cittadinanza che, spiegano da marEtna: “ha visto, vede e patisce una interruzione viabile importante”. Tutto ciò rispetto anche a finanziamenti per altre opere in altri luoghi dello stesso comune e anche di altri comuni che hanno subito danni a seguito dello stesso evento, come se la frazione di Puntalazzo fosse stata dimenticata.
I partecipanti al trekking hanno percorso la via Timpa di Nunziata che parte dalla zona fontana grande (e dove è presente una prima frana importante che ha coperto delle gallerie d’acqua) e risale lungo il bosco della timpa per raggiungere un altro sentiero denominato via funna che dritta dritta arriva a puntalazzo. Da questo sentiero principale di via Funna i partecipanti si sono soffermati sui crolli avvenuti al ponte della via vecchia Sant’Alfio e, a metà del percorso circa, hanno deviato lungo la proprietà di uno dei partecipanti che ha mostrato il suo appezzamento di terreno, colpito in più parti dalle frane. Il proprietario ha spiegato anche le ragioni dell’accaduto perché, a memoria sua, erano stati deviati ben due torrenti che alimentavano il torrente salto del corvo e, naturalmente, hanno riversato altrove l’acqua che originariamente trasportavano.
I partecipanti poi nella piazzetta di Puntalazzo si sono confrontati con il sindaco di Mascali, Luigi Messina, su tutta la vicenda. Presenti anche il presidente Alessandro Cavallaro e il delegato del sindaco, per le frazioni montanare di Puntalazzo e Montargano, Salvo Cardillo. Il geologo Vincenzo Adorno ha spiegato le ragioni delle frane, dovute anche alla tipologia di terreno e ha evidenziato che in passato, quando si curavano i terreni, i proprietari avevano raggiunto un equilibrio con la natura e il territorio circostante. Oggi a seguito dell’abbandono di queste terre e questo equilibrio è venuto a mancare e le alluvioni, e quindi le frane, sono strettamente legate a questo equilibrio perduto.
I cittadini hanno ribadito con forza al sindaco il disagio patito in questi mesi per l’interruzione della Nunziata-Puntalazzo. Messina ha ripercorso tutte le interlocuzioni avute con la Protezione civile regionale, la Città metropolitana e tutti gli enti interessati. A seguito di questa interlocuzione è stato evidenziato che non si tratto solo di sistemare la strada ma occorre prioritariamente intervenire a monte per rimuovere le cause che determinano la frana e, in seguito, ha senso ripristinare la strada. L’Amministrazione sta pressando per ottenere un finanziamento per il ripristino dell’arteria che non è una strada comunale e comunque il Comune non ha le risorse per intervenire.