Alla vigilia del primo Consiglio comunale a Riposto esplode il "caso dell'avv. D'Urso" -
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Alla vigilia del primo Consiglio comunale a Riposto esplode il “caso dell’avv. D’Urso”

Alla vigilia del primo Consiglio comunale a Riposto esplode il “caso dell’avv. D’Urso”

Alla vigilia della prima seduta del Consiglio comunale a Riposto esplode un caso politico sui rapporti dell’avv. Carmelo D’Urso con il neo sindaco Vasta.  Claudia D’Aita, commentando l’insediamento della Giunta Vasta, ha definito “soccorso”, quello invocato da D’Urso in favore del neo sindaco.

L’ex sindaco D’Urso, in una nota inviata agli organi di stampa nel respingere il termine soccorso, ha rivelato alcuni passaggi ai più sconosciuti. D’Urso ha infatti ricostruito ciò che è accaduto lo scorso 11 giugno, allorquando Vasta lo ha invitato a pranzo. “Ho ritenuto doveroso accettare e nel corso di un lungo colloquio, mi ha prospettato l’eventualità di nominarmi suo esperto per l’Urbanistica”.

D’Urso ha precisato di avere “respinto tale eventualità, facendo prevalere la mia posizione di parte. Nel linguaggio della politica – ha rimarcato D’Urso – l’eventualità del prestigioso incarico è divenuta richiesta di soccorso”.

Fin qui D’Urso che, rendendo noti i particolari dell’invito a pranzo di Vasta, ha finito per scatenare una bufera all’interno della coalizione di centro sinistra. Suscitando la relazione di Claudia D’Aita e dello stesso Ezio Raciti.

Entrambi, attraverso due distinte note diramate alla stampa, in mattinata, hanno largamente preso le distanze dal leader maximo ripostese. Con affermazioni senza precedenti che segnano una profonda lacerazione persino nei rapporti interpersonali.

“Nel mio scritto – osserva nella nota politica Claudia D’Aita – non vi era alcun riferimento ad un pranzo intervenuto tra Vasta e D’Urso, del quale nulla sapevo, se non per vox populi.

Ritengo opportuno precisare che la scelta di D’Urso di aiutare o meno il sindaco Vasta,  dipende esclusivamente dalla sua coscienza politica, e non certo dal mio intervento. L’avvocato sa che quando si nomina per consulente del sindaco un avversario in campagna elettorale – la cui visione urbanistica dello sviluppo della città è diametralmente opposta a quella visione dello sviluppo e della politica tipica del movimento di De Luca e del centro destra – lo si fa per chiedere aiuto in una materia, rispetto alla quale ci si sente carenti, e non per conferire un prestigioso incarico. Forse, da politico d’esperienza, ha voluto essere magnanimamente super partes, esperienza che, ahimè, ad oggi non mostrano i politicanti costretti a chiedergli più volte aiuto, dal momento della raccolta delle firme per presentare la lista, fino ad arrivare oggi all’aiuto necessario per la redazione dei piani urbanistici.”

 

E all’attacco di D’Urso c’è anche Ezio Raciti, leader del Movimento Una Storia Possibile e neo consigliere e primo degli eletti nella lista Riposto cambia.

“Evidentemente, la scelta di Una Storia Possibile, del 2018, di prendere le distanze della colazione dell’allora candidato avv. D’Urso, aveva ragion d’essere. Ovvero non riconoscersi più in una politica priva di valori e di dialettica, assetata solo di potere. Quanto ai primi passi dell’amministrazione Vasta, appare evidente lo stato confusionale. In questo periodo di avvio di stagione estiva, l’ex sindaco Caragliano, aveva già dato ampi segnali per la pulizia e lo scerbamento delle strade e le ZTL estive – senza particolari proclami sulle ovvietà della gestione ordinaria – oggi, invece, assistiamo a “richieste di soccorso” ad elementi estranei all’entourage di Vasta”.

 

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