Giarre, sgombero collettivo per morosità: "corto circuito" al Comune -
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Giarre, sgombero collettivo per morosità: “corto circuito” al Comune

Giarre, sgombero collettivo per morosità: “corto circuito” al Comune

E’ corto circuito istituzionale sul caso delle ordinanze notificate agli inquilini morosi residenti negli alloggi popolari dell’Iacp di Acireale.  Assessori che smentiscono il sindaco Cantarella. Dirigenti che difendono il proprio operato.

Sullo sfondo le lettere del sindaco Cantarella e dell’avv. Orazio Scuderi alla dirigente tecnica Leonardi su presunte ingerenze dell’Area tecnica. E poi il Sunia con l’avv. Elena Pulvirenti che ha sollevato il caso degli sgomberi collettivi. Ovvero che 100 nuclei familiari residenti in diversi insediamenti abitativi di proprietà dell’Iacp di Acireale dovranno lasciare entro 10 giorni le proprie abitazioni, in virtù di quell’ordinanza dirigenziale dell’Area tecnica del Comune, sulla scorta di una richiesta avanzata dall’Iacp, con la quale si ribadisce la necessità di adottare con urgenza tutti gli atti di competenza, al fine dell’estromissione degli occupanti abusivi.

Gli inquilini finiti nel mirino sono residenti in diverse palazzine (corso delle Province, via Settembrini, via Romagna e altri immobili sparsi nel territorio comunale), che rientrano nel patrimonio immobiliare dell’Iacp di Acireale. E sui numeri delle ordinanze si susseguono le smentite. Assessori contro sindaco, dirigenti contro l’ufficio legale. E viceversa. E poi l’attacco frontale al Sunia di assessore e dirigente tecnico.

Giusi Savoca, assessore alle Politiche sociali del Comune, dopo la pubblicazione dell’articolo è stata la prima ad insorgere. Attaccando l’avv. Pulvirenti, tacciandola di avere detto il falso, creando allarmismo sociale.  “Le ordinanze in numero di dieci e non cento sono palesemente dimostrabili sull’albo Pretorio del Comune di Giarre, di cui cinque già in via di regolarizzazione, come riferito dagli uffici. Visto l’argomento sensibile e delicato – rimarca la Savoca – pretendo, in qualità di assessore al ramo che nessuno si  “arroghi” il diritto di dire falsità su fatti palesemente non documentabili.
Sottolineo il fatto che la sottoscritta non tollera questi fenomeni di allarmismo sociale che poco giovano.  Resto disponibile al dialogo e a tutte le forme di regolarizzazione rispondenti ai criteri di legge (come per la vicenda Rovettazzo). Invito tutti a leggere bene le carte ed evitare di fare comunicazioni false e tendenziose soltanto con lo spirito di creare allarmismo e inquietudine”.

Neanche a dirlo, alle esternazioni della Savoca si è aggiunta anche quella della dirigente tecnica, Pina Leonardi: “Si rileva preliminarmente che il numero delle ordinanze notificate è 10 e non 100 e sono state adottate nel rispetto dei presupposti di legge, al fine di tutelare il patrimonio pubblico e rimuovere situazioni di illegalità. I provvedimenti – chiarisce la Leonardi – sono stati emessi sulla scorta di una fitta corrispondenza tra l’Area III del Comune di Giarre, il Sindaco e l’IACP, in esito alla quale, l’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale, in data 26 aprile 2022 – richiamando una serie di norme nazionali e regionali, quale Ente Pubblico proprietario degli alloggi popolari, rilevando di non essere competente a gestire l’attività relativa allo sgombero – reiterava la richiesta di adottare gli atti al fine della estromissione degli occupanti abusivi.  La competenza del Comune e segnatamente del Dirigente è comprovata altresì da Sentenze della Giustizia Amministrativa.

In passato, in plurime occasioni, sono state emanate ordinanze di medesimo contenuto senza che ciò comportasse problematica alcuna. Gli atti in oggetto – si ribadisce – sono stati emanati perché ne ricorrevano i presupposti ed a tutela del patrimonio pubblico e della equità della platea degli assegnatari: spiace che tale iniziativa sia stata fuorviata e distorta e abbia avuto una simile risonanza”.

Ma le affermazioni della dirigente tecnica Leonardi sembrano stridere rispetto a quanto il sindaco Leo Cantarella ha rimarcato in una comunicazione indirizzata all’Iacp di Acireale e alla stessa dirigente dell’Area tecnica. Nella missiva il sindaco Cantarella,  con il supporto del proprio esperto legale, avv. Orazio Scuderi, chiarisce che, “con riferimento all’adozione dei provvedimenti di sgombero di alloggi popolari di proprietà IACP, nel tempo si sono susseguiti orientamenti diversi e soprattutto contrastanti, tanto che la questione è stata posta all’attenzione dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione siciliana, il quale ha risposto al quesito posto in materia di conflitto negativo di competenza fra un IACP ed un Comune”.

Il primo cittadino soggiunge che “nel parere reso, autorevole e vincolante, l’Ufficio Legislativo della Regione siciliana, procede ad una disamina delle norme vigenti in tale materia, ancorate ai parametri espressi dalla Suprema Corte di Cassazione, intervenuta sull’argomento a Sezioni Unite.

Al di là di questo specifico trasferimento di competenze, non vi è dubbio, però, che restino ferme le istituzionali attribuzioni proprie dell’I.A.C.P. in materia di amministrazione e conservazione del patrimonio, nel cui ambito è da ricomprendersi l’atto tipico di autotutela costituito dall’ordine di rilascio ex art. 18 citato D.P.R. 1035 del 1972, che, come quello nel caso di specie, sia finalizzato al recupero della disponibilità di un alloggio occupato senza titolo, cioè, non in forza di un previo provvedimento di assegnazione, ma nell’assenza dell’inderogabile presupposto della competenza del Comune ad emettere il provvedimento ablativo.

La competenza comunale prevista dall’art. 5 della l.r. n. 1/1992 nel caso di sgombero degli alloggi da parte degli occupanti non aventi titolo alla sanatoria dopo la verifica delle situazioni sanabili è coerente col sistema che attribuisce all’ente locale, a regime, le funzioni amministrative in tema di assegnazione dell’abitazione.

Al di fuori dell’esercizio di tali funzioni amministrative e nel caso di alloggi che risultino abusivamente occupati senza il presupposto di un provvedimento di assegnazione o senza la possibilità di un accertamento amministrativo (censimento di cui alla predetta l.r. n. 1/1992) finalizzato alla regolarizzazione della situazione, l’art. 18 del DPR n. 1035/1972 non fa venir meno la competenza dell’Istituto ad adottare il decreto rivolto a conseguire la disponibilità dell’immobile occupato abusivamente (cfr. in tal senso Cass., sez. Un., 16-07-2001, n. 9647).

Questi – conclude la nota del sindaco Cantarella – i parametri dirimenti la questione prospettata, confermandosi la competenza dell’Istituto ad adottare il decreto rivolto a conseguire la disponibilità dell’immobile occupato abusivamente ovvero sine titolo”.

Fin qui la nota del sindaco Cantarella che, come detto, conferma – sotto il profilo giuridico – che la competenza delle ordinanze spettava all’Iacp, scatenando poi quel corto circuito interno tra assessori, dirigenti, Iacp, Sunia. E del tutti contro tutti. In pieno dissesto.

 

 

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