Sigarette elettroniche e divieto di svapo in luoghi pubblici: il Ministero della Salute conferma che servono approfondimenti -
Catania
13°

Sigarette elettroniche e divieto di svapo in luoghi pubblici: il Ministero della Salute conferma che servono approfondimenti

Sigarette elettroniche e divieto di svapo in luoghi pubblici: il Ministero della Salute conferma che servono approfondimenti

Se fino a qualche settimana fa si voleva equiparare il divieto di fumo a quello di svapo, vietando quindi la sigaretta elettronica negli stessi luoghi (anche pubblici) dove è vietato fumare, ora il Ministero della Salute chiarisce la sua posizione, ammettendo che prima di emanare altri divieti è bene approfondire l’argomento in essere.

Per gli addetti ai lavori è già un buon inizio. Trattare lo svapo al pari del fumo tradizionale, sarebbe una vera e propria sconfitta per la sanità nazionale. Utilizzare la sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno è scientificamente un buon metodo per smettere di fumare, al contrario, non va mai inteso come una moda e se non si è fumatori non si dovrebbe mai svapare. Queste sono le basi dei ragionamenti da cui partire per qualsiasi legge in materia di svapo e fumo elettronico.

Cosa cambierebbe per bar e ristoranti? Per bar e ristoranti si aprirebbe la possibilità di predisporre spazi esclusivamente all’aperto separati per svapatori e non. Sempre ammesso che il locale abbia una superficie idonea per mettere in pratica questa ambigua suddivisione. Stessa cosa varrebbe per le fermate dei mezzi pubblici ad esempio.

E le sanzioni? Si parla di multe di centinaia di euro, come per il divieto di fumo ovviamente. Non saranno i gestori dei locali a poter dare  le sanzioni ai “trasgressori”, ma vigili urbani o forze dell’ordine chiamati in caso di mancato rispetto del divieto di svapo.

Cosa ne pensano gli utilizzatori di sigarette elettroniche. “Quando si smette di fumare è sempre una grandissima vittoria personale e per la propria salute, ma anche per le casse dello Stato, il quale risparmia decine di migliaia di euro per ogni fumatore che smette di fumare (si pensi alle patologie che creano i danni del fumo); qualsiasi metodo meno dannoso che ti permette di ottenere questo risultato andrebbe incentivato” frasi che arrivano dagli addetti ai lavori che in Italia sono ormai migliaia, come le aziende produttrici di liquidi per sigaretta elettronica che in Italia hanno ormai consolidato una solida realtà imprenditoriale, è il caso dei  liquidi VaporArt  tra i più utilizzati nel nostro Paese, forti anche di importanti collaborazioni e di una distribuzione ben ramificata in tutta Italia. Oppure dei  liquidi DEA prodotti a Trento, città che si è sempre dichiarata ecologica ed amica dell’ambiente, oltre ad essersi sempre distinta per qualità di vita ed il rispetto dei divieti sul fumo. Insomma gli utilizzatori della sigaretta elettronica sembrano essere ben consapevoli dei diritti e doveri di chi svapa e si sono visti riconoscere da studi scientifici indipendenti il fatto che la sigaretta elettronica risulta effettivamente meno dannosa del fumo tradizionale.

Basterebbe il buon senso ci verrebbe da dire, quando si svapa viene prodotto semplice vapore solitamente aromatizzato, che potrebbe dar fastidio a chi ci sta vicino. Sarebbe quindi buona norma assicurarsi quando si svapa di non dare fastidio a nessuno nelle nostre immediate vicinanze. Questione di educazione si verrebbe da pensare, però in alcuni luoghi pubblici è impensabile non poter svapare, come ad esempio i parchi all’aperto oppure una fermata di un mezzo pubblico.

La prima regola per chi svapa in luoghi pubblici: assicurarsi di non essere nei pressi di cliniche mediche, scuole o ospedali e che non vi siano minori o donne in gravidanza. Queste le regole d’oro da rispettare sempre e comunque. Al momento nessuno sembra

essersi lamentato di svapatori eccessivamente maleducati, pertanto, che tali divieti – ora in fase di ripensamento da parte del Ministero – fossero realmente eccessivi? Sembra pensarla così anche il Ministro Salvini, che in un post sui social dichiara: «stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali, non sarà mica esagerato vietarle anche all’aperto?».

Ora si attenderà la risposta del Ministero della Salute, il quale probabilmente cercherà di studiare il reale potenziale della sigaretta elettronica come valido strumento per smettere di fumare.

Potrebbero interessarti anche