Federica Milazzo, migliore sommelier della Sicilia -
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Federica Milazzo, migliore sommelier della Sicilia

Federica Milazzo, migliore sommelier della Sicilia

Ho incontrato, per caso, Federica Milazzo in un’azienda vinicola tra Giarre e S. Venerina. Minuta, bruna, sorridente e vivace, parlava con un giovane che conoscevo, ho chiesto chi fosse e mi è stato risposto: la ragazza di…, e poi è stato aggiunto: è una brava sommelier.

Incuriosita, naturalmente, l’avvicino e la saluto, pensando già di scrivere su questa giovane siciliana trentenne, che ha scelto un lavoro storicamente e particolarmente segnato dagli uomini, che spesso ostentano il loro istinto e competenze. Federica nasce e cresce a Piazza Armerina, dove il vigneto non costituisce un abituale panorama agricolo. Nelle famiglie del suo territorio il vino era una bevanda consumata dagli adulti durante i pasti, l’avventura personale finiva lì. A Federica l’interesse per il vino, infatti, non è arrivato subito.

Dopo il liceo classico desiderava diventare giornalista e proseguire nel mondo dell’editoria. Si iscrive, invece, in Economia che le fa capire il suo vero interesse: la comunicazione. Ma non è finita, perché si ritrova a lavorare presso l’azienda vinicola in cui tutt’oggi lavora, dove incontra anche i due colpi di fulmine: quello sentimentale e quello verso il vino.

Federica, infatti, ha un altro colpo di testa, ricca degli studi classici ed economici, decide di abbracciare le strade del vino. Una folgorazione, dice lei, verso tutto ciò che sta dietro una bottiglia di vino: i luoghi, il lavoro agricolo e poi quello vinicolo effettuato con passione e creatività, perché il vino non è, in fondo, un bene primario, ma è soprattutto una raffinatezza dell’anima. I romani, non a caso, valutavano la civiltà degli altri popoli anche dalla capacità di coltivare la vite.

Federica, intercettata la sua attrazione per l’enologia, comincia a frequentare corsi organizzati dall’Associazione Italiana Sommelier con ottimi risultati. Che si tratti di vera vocazione, come definita dall‘Enciclopedia “Treccani” secondo cui occorrono reali doti di natura che rendono la persona veramente atta per le finalità di una data carriera, è lampante perché nel 2017 la giovane donna consegue il diploma di Sommelier e nell’autunno del 2022 il titolo di Miglior Sommelier di Sicilia.

Il titolo è stato conseguito dopo avere superato una prova scritta, sulla preparazione tecnica delle candidate e dei candidati, superata da Federica e da tre uomini. La semifinalista ed i semifinalisti si sono sfidati in una degustazione con una descrizione organolettica di due vini alla cieca. Era richiesta, inoltre, una prova di abbinamento ad un menu di tre portate con altrettanti vini, di tre territori diversi. Era necessario, infine, scegliere un vino proveniente da agricoltura biologica, che accompagnasse tutto il menu. Ha superato, infine, la sfida finale affrontando la prova di decantazione con un racconto di una etichetta, su tre proposte, e poi il racconto di tre immagini: etichetta territorio e personaggio. Lei ha sbaragliato i tre uomini, ottenendo il titolo di riconoscimento assoluto.

E’ un fiume in piena Federica, perché mi dice che il suo lavora la porta a viaggiare, a conoscere ed assaggiare altre esperienze e culture, sottolinea come l’emigrazione riguarda anche i prodotti che l’umanità produce, le uve in questo caso. E’ un lavoro che la conduce all’equilibrio nel gestire le esperienze lavorative, infatti non tralascia gli aspetti economici della funzione del Sommelier, a cui si aprono diversi sbocchi lavorativi: dalla comunicazione, al commerciale, al gestionale, ecc.

Non può mancare la domanda se è stato facile come donna inserirsi in un mondo tradizionale a segno maschile, testualmente afferma: “essere donna in un settore frequentato da tanti, tantissimi uomini, è molto meno complicato che in passato ma di lavoro da fare ce n’è. Ai vertici delle associazioni, così come a guidare le principali aziende vinicole sia da un punto di vista manageriale che tecnico (enologhe e agronome) la quota donna è ancora bassa, ma personalmente sono molte e sempre di più le professioniste che vedo affermarsi”.

Non solo le donne sono sempre di più in questo ostico campo lavorativo, ma, come in tutti i lavori, aggiungono il valore della loro differenza, costituita dall’esperienza dei linguaggi, dei sentimenti e dei corpi, che producono uno sguardo differente e diverso verso il mondo. Non so se un sommelier uomo avrebbe dichiarato che la conoscenza oltre a rendere liberi di osare e di sbagliare, significa pure concedersi una coccola, così come, invece, mi ha detto la nostra giovane Federica Milazzo.

Nunziatina Spatafora

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