Giarre, processo Jungo: pesanti condanne al rito abbreviato -
Catania
14°

Giarre, processo Jungo: pesanti condanne al rito abbreviato

Giarre, processo Jungo: pesanti condanne al rito abbreviato

Pesanti le condanne inflitte questa mattina al termine del processo con rito abbreviato a carico di una trentina di presunti esponenti di primo piano appartenenti allo storico clan Brunetto, finiti in manette nel maggio del 2020, nell’operazione Jungo, condotta dai carabinieri della Compagnia di Giarre. Le accuse contestate: associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione aggravata dal metodo mafioso, lesioni aggravate dal metodo mafioso. Ieri, come dicevamo, la lettura della sentenza del Gup Marina Rizza.

La pena più alta, 20 anni, è stata inflitta al termine del processo avviato nell’ottobre 2020, Giuseppe Andò, alias “u cinisi”, 61 anni, venditore ambulante a Trepunti, che, unitamente a figli e nipoti, si occupava di tutti gli aspetti del mercato illecito. Oltre ad essere il referente pro tempore del clan “Brunetto-Santapaola” su Giarre. La stessa condanna è stata inflitta ad Andrea Leonardi, Alessandro, Angelo e Francesco Andò. Condannati alla pena di 10 anni, invece, Emanuele Andò, Piero Patanè e Alfio Torrisi; Angelo Cesarò, Valerio Sergio Di Stefano, Antonino e Salvatore Grasso, Antonello Iappica, Mattia Jonathan Savoca, Concetto Sorbello e Adriano Tizzone (9 anni di carcere); Carmelo Caminiti e Gianmarco Condorelli (8 anni e 6 mesi); Carmelo Salemi, Fabio Zappalà, Leonardo Cavallaro, Michelangelo Costanzo (8 anni); Salvatore Santitto (7 anni e 2 mesi); Gaetano Torrisi (5 anni e 2 mesi); Giuseppe Giamaglia (5 anni); Fabio Liotta (4 anni e 4 mesi); Fabio Blanco (4 anni e 4 mesi); Marco Miraglia (4 anni); Mirko Pompeo Casesa (3 anni e 8 mesi); Orazio Leotta e Salvatore Tarda (3 anni e 2 mesi); Mario Tarda e Leonardo Patanè (3 anni); Salvatore Sebastiano Tarda e Alessandro Longhitano (2 anni).

Unico assolto, con formula piena “per non avere commesso il fatto”, Giovanni Raciti, già scarcerato oggi stesso, assistito dall’avv. Enzo Iofrida che esprime soddisfazione per l’importante risultato conseguito così come l’avv. Massimo Monastra soddisfatto per l’assoluzione dall’accusa di associazione per i suoi assisti Giamaglia, Liotta e Gaetano Torrisi.

Prosegue l’iter giudiziario invece, per altri cinque imputati che hanno invece scelto il rito ordinario.

Potrebbero interessarti anche