Sciddicuni (Paternò), inghiottito da un inferno di fuoco -
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Sciddicuni (Paternò), inghiottito da un inferno di fuoco

Sciddicuni (Paternò), inghiottito da un inferno di fuoco

Adesso tutto è stato inghiottito dalle fiamme mafiose, ma dal 2011 a domenica, nella Valle del Simeto, Emanuele Feltri, allora un giovane catanese di 33 anni, acquistava un terreno di cinque ettari, in contrada Sciddicuni (Paternò), su una collina che si affaccia sull’Oasi avifaunistica di Ponte Barca.

Si trattava di un terreno abbandonato da circa quindici anni che Emanuele ha trasformato in orto biologico, rinvigorendo l’agrumeto, ristrutturando la tenuta e sistemando la casa, prendendo in custodia cinque pecore che faceva pascolare nel suo terreno dove non ha mai utilizzato diserbanti.

Purtroppo Emanuele scoprirà, denunciandole, le tante micro e grandi discariche abusive che dominano nell’area. Una presenza quella di Emanuele che viene attenzionata dalla mafia, considerato anche che lo stesso Emanuele, insieme ad alcune associazioni ambientaliste impegnate nel territorio, inizia a smaltire i rifiuti presenti, riuscendo a smaltirne una grande quantità, nonostante le attività delle discariche abusive non si siano mai interrotte.

Per contrastare il fenomeno di queste discariche illegali il giovane agricoltore ha fatto installare una barra di ferro con un lucchetto per impedire l’ingresso nell’area ai mezzi dei non residenti.

Ma la rappresaglia mafiosa non si è fatta attendere: subisce furti di arance, di olive e di attrezzi da lavoro. Emanuele non molla e neanche i mafiosi: una sera, Emanuele di ritorno a casa trova quattro pecore morte ammazzate da un colpo di pistola ed una di queste con la testa mozzata e posta di fronte alla porta di casa.

Emanuele, in quella occasione lanciava un messaggio forte e deciso: «Sciddicuni esiste e resiste per ricordare che non bisogna essere super eroi per portare avanti i propri ideali, per testimoniare che a volte il coraggio sta proprio nel condurre la propria vita quotidiana con coerenza e senza compromessi. Quando ci renderemo conto che ci stanno togliendo tutto, anche la possibilità di vivere in pace nella nostra terra, forse inizieremo a voler essere i reali protagonisti del nostro futuro».

Ma adesso, l’esperienza di Emanuele è stata violentemente aggredita. Oggi, Sciddicuni tutto, o quasi, è stato distrutto dalle fiamme partite da diversi punti.

Orazio Vasta

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