Emergenza cenere vulcanica, rete associazioni e forze politiche: subito l'intervento della Protezione civile -
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Emergenza cenere vulcanica, rete associazioni e forze politiche: subito l’intervento della Protezione civile

Emergenza cenere vulcanica, rete associazioni e forze politiche: subito l’intervento della Protezione civile

“Nel marzo scorso una petizione popolare ed un appello delle forze politiche ed associazioni sollecitavano interventi urgenti per venire incontro alle popolazioni colpite dalla cenere vulcanica. Si faceva appello al Presidente della Regione siciliana, al sindaco della Città metropolitana, al Capo della Protezione Civile regionale ed ai sindaci dei Comuni etnei colpiti dalla cenere vulcanica perché intervenisse subito la protezione civile per lo sgombero della cenere dalle strade, dalle piazze e comunque dai luoghi pubblici, segnalando la gravità della situazione nei comuni colpiti dall’attività parossistica dell’Etna

“A distanza di pochi mesi – si legge nella nota – la situazione permane molto grave non solo perché la gran parte di quella cenere è rimasta stoccata nei comuni in siti spesso improvvisati, ma soprattutto perché i nuovi episodi parossistici degli ultimi giorni trovano comunità già in ginocchio ed amministrazioni locali non in grado di intervenire, senza risorse ma soprattutto senza un piano preordinato per gestire quella che non è più una emergenza ma una situazione permanente per come il vulcano si sta comportando negli ultimi anni

Vogliamo ribadire qual è l’urgenza in questo momento:  l’immediato intervento  della Protezione civile  regionale e nazionale per rimuovere la cenere dalle strade e dalle piazze cittadine dal momento che i comuni non hanno i mezzi né risorse economiche sufficienti a far fronte a questa situazione non più emergenziale ed episodica ma continua e dal carattere strutturale.

Per questo sosteniamo la richiesta, seppure tardiva, che hanno fatto diversi comuni della città metropolitana perché si dichiari lo stato di emergenza.   Ma questo, sebbene sia il primo necessario passo in questo momento critico per le comunità colpite, non può essere sufficiente.

E’ necessario che i Comune si attivino per gestire il ciclo di smaltimento della cenere vulcanica perché i cittadini devono sapere come trattare e come smaltire la cenere. I “piani per il rischio cenere” assenti o carenti nella gran parte dei comuni etnei, devono dire chiaramente chi e come deve intervenire, quali sono i punti di raccolta e cosa devono fare i cittadini, in modo da consentire una gestione coordinata e pulita della cenere vulcanica.

I comuni devono gestire la cenere attraverso il principio della riduzione della stessa. Infatti la cenere va stoccata in siti già individuati, che potrebbero essere cave abbandonate o siti dismessi o non più utilizzati, solo dopo che la stessa possa essere utilizzata in agricoltura o in usi industriali consentiti. Facciamo perciò appello ai Sindaci ed ai consigli comunali perché si facciano ordinanze e/o regolamenti per la gestione integrata del ciclo della cenere vulcanica

Un ulteriore aspetto particolarmente significativo riguarda come riutilizzare la cenere vulcanica;  in questo senso studi sono stati fatti ma al momento non ci sono risultati decisivi. Serve anche una legislazione europea che chiarisca che la cenere vulcanica non può essere trattata come un rifiuto speciale. Infine si rende necessario prevedere ristori e indennizzi per le attività economiche e per i privati cittadini per i danni alle attività economiche e per i costi di smaltimento sostenuti dalle famiglie.

Siamo al fianco e sosteniamo le richieste delle amministrazioni locali per far fronte alla emergenza che è insieme sanitaria, economica e sociale.

Per questo motivo la rete di associazioni e formazioni politiche del territorio chiedono che si attivi un chiaro ed efficace confronto sulle proposte avanzate proponendo una conferenza di servizio che coinvolga anche la deputazione del territorio, perché occorre agire subito e concentrare gli sforzi di tutte le forze nella direzione della riduzione dei rischi per le comunità colpite da questa grave situazione”.

La nota è stata firmata da:  Archeoclub d’Italia area Jonico etnea – Articolo 1 – Associazione l’Agorà; Associazione Politico Culturale Articolo 1 – Cinecircolo l’Agorà; Cittadinanzattiva Assemblea Territoriale di Giarre – Coordinamento Progressista Riposto;  Partito Democratico Giarre – Partito Democratico Riposto – Siamo per Riposto;  Sinistra Italiana – Spazio Zero – Un’altra storia, cantiere jonico etneo

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