Giarre, "restauro" chiesa del Convento, l'intervento di ArchLife - Architetti per la Città -
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Giarre, “restauro” chiesa del Convento, l’intervento di ArchLife – Architetti per la Città

Giarre, “restauro” chiesa del Convento, l’intervento di ArchLife – Architetti per la Città

Sui lavori eseguiti nella Chiesa annessa all’ex Convento degli Agostiniani, è recentemente intervenuta con una propria nota ripresa dai media, la Soprintendente ai BB.CC.AA di Catania Arch. Irene Donatella Aprile.

“L’intervento pubblico sulla stampa a margine di un sopralluogo teso ad accertare lo stato dei luoghi – come si legge nella nota -, si è reso necessario “per alcune precisazioni” nelle quali si ribadisce “che pur trattandosi di semplici opere di manutenzione in un edificio di culto, è d’obbligo acquisire il parere della Soprintendenza con i conseguenti provvedimenti che potrebbero sorgere se non richiesto”.

Autorizzazione che, com’è noto, va acquisita prima dell’inizio dei lavori ai sensi dell’articolo 21, comma 4, d.lgs. n.42 del 2004, attraverso un progetto redatto e diretto da un architetto (competenza esclusiva confermata da un ricco impianto legislativo e da ultimo anche dalla Sentenza del Consiglio di Stato 09/01/2014 n. 21), e appaltato ad impresa con attestazione OG2 (Restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela), come già evidenziato dal Presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania, Arch. Alessandro Amaro.

Sulla vicenda interviene l’associazione ArchLife – Architetti per la Città

“Non è mai necessaria la puntualizzazione della Soprintendenza sulle risultanze di un sopralluogo; qui però, il chiarimento era tutto sui presunti “complimenti” dell’arch. Aprile che scrive: “… Il mio apprezzamento era riferito agli interventi di pulizia da guano… apprezzamento decontestualizzato rispetto a quanto accaduto in seguito all’apertura al pubblico e all’inaugurazione trasmessa da testate giornalistiche e web”. Quindi, la narrazione epica secondo cui la massima istituzione di tutela si sarebbe complimentata con gli autori per i lavori eseguiti, non era credibile al momento del vittorioso annuncio e non lo è oggi, per illogicità e manifesta infondatezza.

Non immaginiamo infatti, in quale sopralluogo di verifica delle norme di applicazione del Codice dei Beni Culturali, ci si possa complimentare con gli autori di una palese violazione procedurale. In questo caso poi, la visita della Soprintendente era stata preceduta da due sedute con regolare accesso ai luoghi da parte dei due funzionari della Soprintendenza competenti per territorio, che si saranno certamente fatti più di un’idea sullo stato di fatto, nonostante la reiterata assenza del rappresentante della Prefettura che aveva reso necessaria una terza convocazione. Se non fosse per la contraddittorietà sulla natura dei lavori eseguiti, si potrebbe anche considerare chiusa la questione, derubricarla a incidente di percorso e attendere gli inevitabili provvedimenti da parte della Soprintendenza.

Ma ci chiediamo: veramente pensavano di “riaprire ai giarresi dopo mezzo secolo di oblío” il complesso monumentale della Chiesa? E con che cosa? Con il restauro, la manutenzione, la pulizia o cos’altro? Cosa è stato inaugurato – in piena pandemia – di tanto imponente da meritare la posa di una o più targhe e preannunciare la visita ufficiale del Vescovo? Sono stati recuperati, messi in sicurezza i marmi degli altari e ricostruite le finestre? Domande a cui solo la Soprintendenza potrà dare risposte oggettive. E aspettiamo.

Di certo – prosegue la nota di ArchLife – Architetti per la Città – annotiamo che alla fine del terzo sopralluogo, i Vigili del Fuoco hanno perimetrato l’edificio dichiarandolo inagibile.

Ma, come tutti sanno, lo era già da diversi decenni, da quando cioè i cantieri che hanno interessato l’immobile vincolato, non avevano potuto completare per mancanza di fondi, il quadro degli interventi necessari per ridarle funzionalità e sicurezza.

Cosa che una semplice “pulitura” come da ultimo definita, e alla quale immaginiamo la Comunità parrocchiale non si sarebbe sottratta, mai avrebbero potuto garantire”.

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