Giarre, chiesa del Convento: quel mecenate "non è architetto". L'attacco dell'Ordine degli Architetti -
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Giarre, chiesa del Convento: quel mecenate “non è architetto”. L’attacco dell’Ordine degli Architetti

Giarre, chiesa del Convento: quel mecenate “non è architetto”. L’attacco dell’Ordine degli Architetti

Inaugurata in pompa magna alla presenza del sindaco Angelo D’Anna (la campagna elettorale prima di tutto) dal parroco del Duomo Russo e dai mecenati Gianfranco Pappalardo Fiuamara e da quell’arch. Niccolò Fiorenza, indicati come i “salvatori” della rinata chiesa del Convento, la riapertura del tempio ha suscitato emozione dopo lunghi anni di oblio. Una pagina importante nella storia di Giarre sintetizzata in quella sontuosa lapide posta all’interno dell’edificio sacro. Poi la doccia fredda. Inattesa.

«Ancora una volta i lavori sono stati affidati a un presunto architetto». Questa la denuncia mossa dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Alessandro Amaro, a seguito dell’annuncio della ristrutturazione della chiesa del Convento di Giarre, “risorta” dopo 70 anni.

«Gli interventi sono stati affidati a Niccolò Fiorenza: ma nessun architetto risulta iscritto all’Albo Nazionale con quel nome», prosegue il massimo rappresentante della categoria etnea. Che fa riferimento al Regio Decreto 2537/1925, secondo cui “le opere di edilizia civile che presentano carattere artistico, il restauro e il ripristino degli edifici contemplati dalla legge 20 giugno 1909, per l’antichità e le belle arti, sono di spettanza della professione di architetto”.A cui si aggiunge anche la sentenza del Tar Campania del 5 giugno, secondo cui “la norma nazionale è sempre vigente e applicabile, purché non contrasti con il diritto comunitario. Il che significa, anche in questo caso, che la progettazione e la direzione dei lavori su beni di interesse storico e artistico è riservata agli architetti”.

«Non è la prima volta che si verifica un episodio del genere, con presunti professionisti che ostentano con incurante disinvoltura titoli di studio e specializzazioni inesistenti – precisa Amaro – Dalla cronaca alcuni lavori descritti oltre ad essere d’esclusiva nostra competenza necessitano di un progetto e delle relative autorizzazioni a partire da quello della Soprintendenza per l’esecuzione dei lavori». Un episodio che, nuovamente, ha decretato l’intervento immediato dell’Ordine: «Ovviamente stiamo effettuando le verifiche necessarie e, se opportuno, interverremo anche per vie legali», precisa il presidente degli Architetti.

«Non trattandosi di un caso isolato – aggiunge – ribadiamo che sia indispensabile fare i dovuti accertamenti prima di affidare i lavori, evitando di incorrere in situazioni del genere. Esiste l’Albo Unico Nazionale, un portale online dove poter effettuare i controlli necessari per avere la certezza che si è in presenza del professionista con le adeguate competenze». Poi conclude: «In passato sono state già presentate delle denunce in Procura per casi analoghi, probabilmente occorre tenere il pugno duro nei confronti di chi compie attività illecita. Continueremo a batterci contro l’abuso della professione a tutela della categoria: non ci si può improvvisare architetti. La vigilanza da parte del nostro Ordine preserverà cittadini e istituzioni da prestazioni professionali che non garantiscono quei modelli qualitativi e rigorosi necessari alla tutela dell’interesse generale e della professionalità della maggior parte di coloro che hanno fatto della professione una scelta di vita».

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