Fiumefreddo, un Consiglio comunale aperto per "rompere" il silenzio sull'area dell'ex Siace -
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Fiumefreddo, un Consiglio comunale aperto per “rompere” il silenzio sull’area dell’ex Siace

Fiumefreddo, un Consiglio comunale aperto per “rompere” il silenzio sull’area dell’ex Siace

Il sindaco di Fiumefreddo di Sicilia, Sebastiano Nucifora, ha chiamato raccolta la sua Comunità e le Istituzioni in un Consiglio Comunale aperto che si è svolto ieri presso il Casale Papandrea per mettere fine assordante silenzio sul futuro dell’area della cartiera ex Siace, la più grande area pubblica della zona jonica, 48 ettari fronte mare immersi in una straordinaria area naturalistica.

All’incontro erano presenti tra gli altri i sindaci del comprensorio jonico: Angelo D’Anna sindaco di Giarre, Enzo Caragliano sindaco di Riposto, Luigi Messina sindaco di Mascali, Giuseppe Intelisano sindaco di Calatabiano, Piero Mangano presidente del Gal, Alberto Cardillo segretario particolare dell’assessore regionale al turismo Manlio Messina, l’on. Anthony Barbagallo del PD, gli onorevoli regionali Jose Marano e Giampiero Trizzino del Movimento 5 stelle e Angela Foti di Attiva Sicilia, rappresentanti locali e sindacati.

Tutti concordi a fare squadra per cambiare il volto del territorio jonico etneo grazie ai fondi europei, una occasione di sviluppo per valorizzare e migliorare il territorio.

“Da circa 30 anni – ha detto nel suo intervento il sindaco Nucifora – c’è un assoluto immobilismo sull’argomento. Abbiamo ritenuto necessario avviare una battaglia per risolvere i problemi di quest’area che nei tempi passati è stata motivo di sviluppo dell’economia locale ed oggi è una palla al piede, che ci ha lasciato un ecomostro che aspetta da anni di essere bonificato e riutilizzato.

Abbiamo così deciso di convocare tutti i sindaci della zona, i rappresentanti e deputati regionali, i sindacati per avere delle risposte concrete. Vogliamo che venga fatto il punto sui fondi del Recovery Fund, sulle disponibilità economiche che riteniamo sia giusto impegnare anche nella valorizzazione dell’area jonico etnea, perché si cominci a parlare di riqualificazione della Siace, della realizzazione di un’arteria di svincolo che porti dall’autostrada di Fiumefreddo fino al porto di Riposto, della bretella che colleghi Fiumefreddo al lungo mare di Giardini Naxos, dell’ammodernamento  della SS 120, della riqualificazione della Keyes, della valorizzazione della riserva naturale del Fiume Fiumefreddo e della realizzazione di piste ciclabili. Da oggi inizia la nostra battaglia, una protesta ad oltranza. Metteremo in atto azioni forti, eclatanti, un presidio stabile che potrebbe portare anche ad una occupazione dell’area se nessuno ci ascolterà”.

“Oggi come non mai – commenta Nucifora- è indispensabile concordare con il presidente della Regione, il Ministro per il Sud e la Coesione del Territorio e con tutti i soggetti istituzionali che possono contribuire con il loro apporto alla sviluppo dell’area jonico-etnea, un tavolo tecnico per mettere in campo i progetti e le iniziative da intraprendere per dare sviluppo a quest’area.

Riteniamo che debba essere attuato immediatamente il piano di caratterizzazione per poi passare alla bonifica. Il proprietario dell’area è la ex Provincia, ente depotenziato che mostra un atteggiamento di disinteresse totale per questa zona. Il Comune di Fiumefreddo chiede quindi  la disponibilità del sito per sostituirsi a chi negli ultimi 25 anni ha fallito e che vengano utilizzate le risorse comunitarie che in questo momento sono disponibili sia per la bonifica e la sua riqualificazione. Chiediamo alla città metropolitana di Catania il trasferimento del bene al Comune considerato che le somme per la sua riqualificazione superano di gran lunga quelle del suo acquisto. Alla politica, indipendentemente dal colore politico, chiediamo di dare alla zona jonico etnea l’attenzione che merita per la sua vocazione agricola e turistica impegnando le risorse necessarie anche nell’ambito della programmazione europea e per tutte le infrastrutture che possano cambiare il volto dell’area e destinandola anche di specifiche norme fiscali che siano volte a favorire l’investimento sui luoghi per renderla appetibile agli investitori”.

“Questo rimpallo di responsabilità è inutile e i cittadini aspettano delle risposte dalla politica- ha detto nel suo intervento Alberto Cardillo, segretario particolare delegato dell’assessore regionale al Turismo Manlio Messina -. Ci sono risorse importanti, 207 miliardi di euro del recovery fund, che vanno sfruttate nel miglior modo possibile, dallo Stato, dalle regioni e dalle amministrazioni locali. Gli assi sono quelli che riguardano l’economia verde, le aree ambientali degradate, la mobilità sostenibile, temi messi al primo posto per spendere questi fondi che l’Europa mette in parte a fondo perduto e altri sottoforma di prestito. L’assessorato al Turismo ha proposto opere strategiche per il territorio che il governo regionale porterà al governo nazionale, tra questi l’ex Siace da recuperare con la bonifica e la realizzazione di una struttura che possa ospitare concerti all’aperto e un polo fieristico al passo con i tempi”.

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