Giarre: il presunto caso di coronavirus, la cronaca dei fatti e le gravi lacune -
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Giarre: il presunto caso di coronavirus, la cronaca dei fatti e le gravi lacune

Giarre: il presunto caso di coronavirus, la cronaca dei fatti e le gravi lacune

Non c’è verso. Ogni volta che crede di avere trovato un spiraglio, pavidamente ci prova. E se non lo trova lo inventa, pazienza. Caro sig. sindaco Angelo D’Anna, la ringraziamo per le attenzioni che ci presta, sicuramente superiori a quelle che noi prestiamo a Lei ma non ne vediamo il motivo.

Comunque sappiamo della stima che ha per noi e di come intende agevolarci. Sappiamo e registriamo. E la ringraziamo per l’opportunità che ci da per poter approfondire un aspetto della notizia e che poi è “la notizia” che emerge dal decesso del nostro sfortunato concittadino avvenuto ieri pomeriggio.

Cio nonostante una debita premessa: nell’articolo di ieri nessun allarmismo ma solo una fedele cronaca dei fatti. D’altronde è il medico del 118 che, correttamente, venuto a conoscenza dei fatti allerta la Polizia comunale che avvisa lei, i carabinieri e si attiva per mettere in atto i protocolli del caso. Sin da subito si è scritto di eventuale positività (vista l’esistenza di un test positivo non troppo attendibile – anche questo scritto) e l’attesa dell’esito di un tampone (arrivato stamattina) il cui esito, fortunatamente negativo, è stato comunicato. Quindi anche nessuno in quarantena, fortunatamente, nemmeno il condominio. Basta saper leggere.

Già nei giorni scorsi abbiamo scritto un articolo, che magari le sarà sfuggito (Coronavirus: le comunicazioni differite dei contagi, la ricerca del malato e l’odiata privacy) dove provavamo a fare emergere alcune lacune nella comunicazioni di eventuali casi positivi al covid-19. La sfortunata circostanza del decesso di ieri, invece, fa emergere molto di più.

Come da immagine di copertina il nostro concittadino, in data 09/04, era sospettato, e non da noi ma dai medici dell’Ospedale di Acireale di essere positivo al coronavirus in base alle risultanze di un test e quindi è stato sottoposto a tampone, il cui esito, oggi è stato negativo. E’ nero su bianco nel verbale di Pronto soccorso che ci auguriamo abbia anche Lei.

Rimanendo sul “pezzo”, che come avrà capito era verificato più di quanto forse lei immaginava, due dubbi ce li poniamo e dovrebbe porseli anche Lei: è corretto che un sospetto caso di Coronavirus possa rientrare a casa? E se anche fosse possibile, come lo è stato, è corretto che Lei non sapesse nulla? E’ corretto che, nel dubbio dell’esito del tampone, non fossero state attivate quelle misure che sono doverose in tali circostanze?

E allora, se come crediamo Lei ha i nostri stessi dubbi (lo speriamo) lasci perdere le web cam dalle quali prova a insinuare e cerchi di capire come stanno le cose puntando il dito dove qualcosa veramente non ha funzionato e non funziona. Pavidità permettendo, certo.

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