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Un siciliano nella nuova segreteria nazionale del PD, per Miceli “Il partito investe sulla Sicilia”

Un siciliano nella nuova segreteria nazionale del PD, per Miceli “Il partito investe sulla Sicilia”

È stata nominata la nuova Segreteria Nazionale del Partito Democratico. Nell’organismo c’è un solo siciliano, Carmelo Miceli, ex segretario del PD di Palermo e attuale deputato del Pd. Un ex renziano che deciso di non sposare la causa Italia Viva. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti e la dirigenza del partito ha deciso di puntare su di lui, affidandogli la funzione sicurezza.

“Ho fatto il massimo sforzo – ha detto Zingaretti – per promuovere organismi dirigenti finalmente unitari di tutto il Pd, proponendo figure nuove, parlamentari, dei territori, sindaci e amministratori che con diversi incarichi entreranno a far parte di questa squadra”.

Carmelo Miceli ringrazia il Pd “per aver voluto investire sulla Sicilia – commenta –. Un ruolo importante che mi consentirà di farmi carico di tutte le istanze dei siciliani”. Nella scelta della nuova segreteria nazionale c’è da leggere tra le righe un chiaro messaggio lanciato dal partito ai fuoriusciti di Italia Viva secondo Miceli. “Tutti gli ex renziani rimasti nel Pd continueranno ad avere spazio e la scelta sulla mia persona è un fatto emblematico”.

“Nessun ex renziano è stato sterminato – dice Carmelo Miceli -, nel Pd c’è molto spazio per i moderati e non c’è alcuna volontà di ostruzionismo da parte della dirigente. Oggi c’è una segreteria unitaria e c’è la possibilità di ripartire con forza”. Una coincidenza è la scelta del partito di voler puntare su di lui? Per Miceli no. Dopo la creazione di Italia Viva le percentuali nei sondaggi del Pd sono cresciute e all’interno del partito si è smesso di litigare.

Una delega di responsabilità è stata affibbiata a Miceli, la sicurezza. “Parlare di sicurezza oggi è un tema caldo – dice – specie per il modo in cui Salvini lo ha trattato”. Secondo Miceli, l’ex ministro avrebbe affrontato il tema solo dal punto di vista dell’immigrazione dimenticando che si tratta di un tema ben più ampio”.

E Milano sarebbe il modello da seguire da tutte le città d’Italia se si vuole puntare sull’integrazione. “Una città che ha un tasso di presenza di extra comunitari elevatissimo rispetto alla media nazionale. Eppure gli stranieri sono perfettamente integrati. Palermo, invece, ha le stesse potenzialità di Milano ma deve smetterla di essere una eterna incompiuta. L’impegno di Orlando è stato importante fino ad oggi ma serve, secondo il nuovo componente della segreteria nazionale del Pd, che la città recuperi la propria identità storica”.

Ma sicurezza significa anche lotta alla criminalità e mafia. Miceli, che anche membro della commissione antimafia, segue da vicino la questione e non lesina di lanciare una stilettata a Matteo Renzi. “Un problema serio in Italia è la lotta a cosa nostra – afferma – non bisogna pensare che la mafia sia sconfitta ma oggi ha cambiato pelle. Il tema della lotta alla criminalità organizzata era stato sminuito da Salvini che pensava che la lotta a cosa nostra si potesse fare facendo i bagni nelle piscine confiscate. Cosa nostra si combatte intercettando i flussi finanziari, tagliandole le risorse, bloccando i tentativi delle sue gerarchie interne e rafforzando il comparto delle forze dell’ordine con uomini e mezzi”. “Ringrazio amici e compagni che mi hanno accompagnato in questo percorso, serve fare buona politica e senza fare i fenomeni da baraccone”, ha detto Miceli.

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