Meno zucche, più santi. Le parrocchie di Randazzo si mobilitano contro Halloween -
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Meno zucche, più santi. Le parrocchie di Randazzo si mobilitano contro Halloween

Meno zucche, più santi. Le parrocchie di Randazzo si mobilitano contro Halloween

Niente dolcetti, né scherzetti né, tanto meno, zucche e costumi con maschere macabre, ma Santi e arte.

Già da qualche anno la Chiesa italiana ha preso di mira Halloween promuovendo, su tutto il territorio nazionale, molteplici iniziative culturali e religiose con la prospettiva di rivalutare e di riportare l’attenzione dei fedeli sulla festa di Tutti i Santi. Dito puntato anche contro chi, nel nome di un laicismo fazioso e di una pseudo interculturalità, negli ultimi decenni, all’antica tradizione dell’occidente latino del culto e della venerazione dei Santi e della commemorazione dei defunti, ha prediletto una festa lugubre nata negli Usa, benché abbia origini remote rintracciabili nell’Europa settentrionale.

Nell’ambito di un rinnovato impegno ecclesiastico anche le chiese parrocchiali della città etnea, simbolo del medioevo siciliano, si associano contro l’avanzare di una moda che da un lato impoverisce l’identità culturale di un popolo, dall’altro lato, invece, rischia di travolgere la millenaria tradizione cristiana della festa di Tutti i Santi, una ricorrenza sia religiosa sia civile.

In questo contesto di controffensiva, sotto l’egida del vescovo diocesano, le parrocchie di Randazzo si sono mobilitate per offrire un’alternativa ad Halloween con la volontà di ridare valore alla tradizione e al significato più profondo della festa di Tutti i Santi. Si tratta de “La notte dei Santi”, un evento culturale, ma che ha in sé anche un forte significato spirituale: il culto e la venerazione dei Santi e la commemorazione dei defunti.

Insomma, l’antitesi di Halloween! La prima iniziativa di questo genere che il clero cittadino propone ai fedeli, ma che ha già riscontrato anche l’interesse di un vasto pubblico.

Per don Domenico Massimino, ex esorcista della diocesi di Acireale, arciprete e parroco della basilica di Santa Maria Assunta, “festeggiare Halloween è una pratica non del tutto innocua. Ciò che riguarda le realtà settarie o comunque legate al mondo dell’occultismo – ci dice – è strettamente collegato al satanismo. Non si tratta di un gioco innocente, ma di pratiche che favoriscono la cultura anticristiana, oggigiorno cavalcata anche dal business del profitto. Con questa iniziativa – conclude l’arciprete – non soltanto si farà memoria delle origini cristiane della festività di Tutti i Santi, ma sarà anche un’occasione per ammirare le bellezze del prezioso patrimonio culturale custodito dalle tre chiese medievali”.

Il programma. Giovedì trentuno ottobre e il primo novembre, solennità di Ognissanti, all’interno di ciascuna delle tre parrocchie storiche saranno esposte all’ammirazione dei visitatori le reliquie contenute negli antichi reliquiari in argento e in oro facenti parte del tesoro di Santa Maria, San Nicolò e San Martino. Ad arricchire l’iniziativa, giovedì 31/10/2019 alle ore 18.30, presso la basilica di S. Maria, vi sarà una conferenza dal titolo “Santi Tutelari di Randazzo: i reliquiari tra Medioevo ed età Moderna”, relatore il prof. Antonio Agostini, seminarista, studioso e autore di un volume in due tomi sul tesoro delle chiese di Randazzo. A seguire, dalle ore 22.00, sino alle 8.30 del primo novembre, nella chiesa di S. Caterina: “La Luce respinge le tenebre”, Adorazione eucaristica notturna.

“Dal prossimo dodici novembre – annuncia dal nostro giornale don Domenico Massimino – la chiesa di S. Caterina sarà elevata a cappella cittadina per l’adorazione eucaristica perpetua. Al termine di una solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Mons. Raspanti nella basilica di S. Maria, il SS. Sacramento sarà traslato nella chiesa di S. Caterina, dove sarà possibile accostarsi all’adorazione tutti i giorni feriali dalle otto alle ventitré. La chiesa diverrà, quindi, un luogo aperto a quanti vorranno dedicare parte del loro tempo alla preghiera intima davanti all’Eucaristia”.

Gaetano Scarpignato

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