Giarre, la ditta che gestisce (senza autorizzazione?) le lampade votive lamenta danni e se ne vuole andare (forse) -
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Giarre, la ditta che gestisce (senza autorizzazione?) le lampade votive lamenta danni e se ne vuole andare (forse)

Giarre, la ditta che gestisce (senza autorizzazione?) le lampade votive lamenta danni e se ne vuole andare (forse)

Somiglia alla lettera che scrissero Totò e Peppino De Filippo la missiva che la ditta che gestisce le lampade votive al cimitero di Giarre ha indirizzato al sindaco, all’assessore ai lavori pubblici e all’“assessore Giannunzio Musumeci”, che in realtà è un consigliere comunale, presidente della III commissione consiliare.

Da mesi questa commissione sta indagando su questo servizio gestito, forse da decenni, dalla ditta Isie senza alcun contratto, senza alcuna autorizzazione e senza che sia mai stato versato un centesimo al Comune. Ebbene, dopo il clamore sorto attorno alla vicenda, improvvisamente la Isie scrive al Comune, lamentando il degrado in cui versa il cimitero, di avere subito «continui danni a tutto l’impianto elettrico, già obsoleto a Vostra conoscenza, malgrado i suoi continui interventi migliorativi che ha sempre eseguito fino ad oggi, ha cercato di tamponare lo “status” del vecchio impianto, ma, per motivi economici alquanto esagerati, l’ha potuto soltanto migliorare in parte, subendo gravi perdite, solo a carico totale della stessa, che da anni ha chiuso sempre in negativo».

Il Comune dovrebbe quindi pure “ringraziare” questa ditta per aver gestito (forse per beneficenza?) senza autorizzazione questo servizio, incassando per ogni lampada votiva 26 euro l’anno mentre in altri cimiteri i parenti dei defunti pagano 15 euro per lo stesso servizio.

La ditta rende noto che a seguito dell’ultimo diserbo “disavvedutamente” sono stati pure recisi dei fili elettrici. Per questo motivo (e quindi non per il clamore che questa vicenda ha suscitato) la Isie si trova nell’impossibilità di potere proseguire il servizio e annuncia che l’erogazione dello stesso sarà interrotta a dicembre 2019.

Tuttavia, se l’amministrazione vorrà accettare il proseguimento di un ulteriore anno, per permetterle di onorare i contratti stipulati con gli utenti, e se non si verificheranno ulteriori danni, la stessa Isie è disposta a restare sino a dicembre 2020, ritenendosi sciolta da ogni responsabilità verso gli utenti e da ogni vincolo contrattuale che le possa arrecare pregiudizio alla stessa.

Cioè il Comune invece di mandare via di corsa una ditta che, a quanto pare abusivamente, ha gestito un servizio, e a cui andrebbero chiesti i danni, dovrebbe invece quasi pregarla di restare per paura che le lampade si spengano all’improvviso, con le conseguenti proteste dei parenti dei defunti. Il teatro dell’assurdo.

Riuscirà il Comune, e in prima istanza il dirigente competente (a cui il consigliere-assessore Musumeci ha inoltrato la lettera) a far valere la legalità e tenere accese la lampade?

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