Nasce il brand “Provola dei Nebrodi DOP”. A Randazzo la prestigiosa marchiatura -
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Nasce il brand “Provola dei Nebrodi DOP”. A Randazzo la prestigiosa marchiatura

Nasce il brand “Provola dei Nebrodi DOP”. A Randazzo la prestigiosa marchiatura

La “Provola dei Nebrodi DOP” nelle sue varietà semistagionata, stagionata e con limone verde, si avvia a far ingresso nel mercato. Sarà un’altra ambasciatrice dell’eccellenza agroalimentare “Made in Italy” nel mondo. Un riconoscimento per i maestri casari e un’opportunità di sviluppo per l’imprenditoria lattiero-caseario e agrosilvopastorale del territorio dei Nebrodi che ripone considerevoli aspettative sia sull’incremento del prezzo di vendita, sia sul marchio di qualità contro le frodi commerciali. Insomma, sarà una rivoluzione tanto per i produttori quanto per i consumatori che, dal canto loro, avranno la garanzia di acquistare un prodotto originale e tracciato.

La “Provola dei Nebrodi” ha avuto, finalmente, un giusto riconoscimento di identità e di tutela giuridica della denominazione. La DOP (Denominazione di Origine Protetta) ha ricevuto il suo battesimo a Randazzo dove, simbolicamente, sono stati marchiati a fuoco i primi esemplari durante una manifestazione pubblica tenutasi all’interno dell’area mercantile per prodotti artigianali e agroalimentari sita in via Marotta, nei locali del dismesso “ex acquedotto” che l’amministrazione comunale ha messo a disposizione del Consorzio del formaggio “Provola dei Nebrodi”.

Alla cerimonia hanno partecipato i sindaci dell’A.T.S. Pro-Nebrodi, l’Assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro, Antonio Scavone, che ha portato il saluto del Presidente Musumeci; il Dirigente Generale del Dipartimento dell’Agricoltura della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta; il Dirigente dell’Ufficio PQAI IV del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Dott. Luigi Polizzi; il Presidente del Consorzio “Provola dei Nebrodi”, Piero Valenti; il responsabile dell’Ente Certificatore della “Provola dei Nebrodi DOP”, Prof. Vincenzo Chiofalo (Università di Messina); il responsabile scientifico del Consorzio “Provola dei Nebrodi” e “ATS Pro-Nebrodi”, Prof. Giuseppe Licitra (Università di Catania) e una rappresentanza dei Consorzi dei formaggi DOP siciliani, accompagnata dal Prof. Massimo Todaro (Università di Palermo). Alla manifestazione hanno preso parte pure i produttori che hanno organizzato laboratori denominati “Dialoghi del Gusto” con cui hanno spiegato al numeroso pubblico sia le fasi di lavorazione della provola sia le peculiarità organolettiche di questo caratteristico formaggio.

Per i laboriosi imprenditori del settore, il riconoscimento della DOP significherà una maggiore competitività sul mercato globale contro i competitor meccanizzati o industrializzati. Quindi, c’è cauto ottimismo e si prospettano guadagni adeguati. Tuttavia, sui produttori graverà un nuovo carico di responsabilità e maggiori costi di produzione dovuti all’osservanza del disciplinare. Per i consumatori, invece, a fronte di un probabile aumento del prezzo di acquisto, oltre la tracciabilità della filiera, ci sarà la garanzia certificata che il formaggio acquistato a marchio “Provola dei Nebrodi DOP” sia stato prodotto secondo l’antica ricetta: latte bovino intero crudo coagulato alla temperatura di 36 gradi c., caglio in pasta di capretto o di agnello, lavorazione manuale con specifici utensili che si tramandano da generazione in generazione. Anche il latte dovrà provenire da allevamenti ubicati nei territori dei comuni di: Bronte, Castiglione di Sicilia, Maletto, Maniace e Randazzo (Catania); Cerami e Troina (Enna); Alcara li Fusi, Basicò, Capizzi, Capri Leone, Caronia, Castel di Lucio, Castell’Umberto, Cesarò, Ficarra, Floresta, Frazzanò, Galati Mamertino, Gioiosa Marea, Librizzi, Longi, Malvagna, Mirto, Mistretta, Mojo Alcantara, Montalbano Elicona, Montagnareale, Motta d’Affermo, Naso, Patti, Pettineo, Piraino, Raccuja, Reitano, Roccella Valdemone, San Fratello, San Piero Patti, S. Teodoro, S. Angelo di Brolo, Santa Domenica Vittoria, Santo Stefano di Camastra, Sinagra, Tortorici, Tripi, Tusa e Ucria (Messina).

A vigilare sull’osservanza e sulla conformità al disciplinare di produzione e a svolgere le funzioni di controllo ci sarà il “Consorzio di Ricerca Filiera Carni – CoRFilcarni GCC” con sede presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, Ente sottoposto all’attività ispettiva sia del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo sia della Regione Siciliana.

La storia del marchio “Provola dei Nebrodi DOP” nasce nell’estate del 2016, quando un gruppo di venticinque imprenditori del settore lattiero-caseario, supportati da dieci sindaci, si sono consorziati per dar vita a un organismo che potesse affrontare il lungo e complesso iter per il riconoscimento della DOP da parte dell’Unione Europea.

I soggetti giuridici cui il Ministero ha già concesso, a titolo transitorio di livello nazionale, la tutela e la denominazione “Provola dei Nebrodi” sono il “Consorzio del Formaggio Provola dei Nebrodi” e “l’A.T.S. Pro-Nebrodi” (comune capofila Floresta). Ci vorranno, ancora, all’incirca, sei mesi affinché la “Provola dei Nebrodi” possa annoverarsi definitivamente tra le eccellenze “Made in Italy”, con la ratifica e l’iscrizione nel registro delle DOP europee.

“Ringrazio i produttori consorziati per aver creduto nel progetto e tutte le autorità che ci hanno sostenuto in questi anni di duro lavoro – dichiara il Presidente del Consorzio “Provola dei Nebrodi”, Piero Valenti – un ringraziamento particolare va al Prof. Licitra per il contributo tecnico e scientifico relativo all’elaborazione del dossier che ha portato al riconoscimento della DOP. Senza la sua opera quest’impresa non sarebbe stata possibile. L’ottenimento della DOP è un punto di partenza e non di arrivo – afferma Valenti – d’ora in poi tanto il Consorzio quanto i produttori dovranno impegnarsi a valorizzare e diffondere il marchio per una commercializzazione capillare del prodotto. Non siamo ancora organizzati per essere presenti nei banconi della grande distribuzione, ma il nostro territorio e le nostre aziende hanno la potenzialità e le caratteristiche per quest’ulteriore salto di qualità”.

“Il progetto “Provola dei Nebrodi DOP” ha bisogno di nuove adesioni da parte di altri sindaci del comprensorio dei Nebrodi e dell’aiuto economico della Regione Siciliana – afferma il Prof. Giuseppe Licitra –. L’immobile messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Randazzo con i suoi ambienti interrati, che un tempo erano utilizzati come serbatoi di acqua potabile, offre caratteristiche microclimatiche peculiari, fattore importantissimo per una speciale stagionatura delle provole. Con un progetto di adeguamento, la cui spesa prevista ammonta a circa 300mila euro, riusciremo a far diventare questo luogo non solo un ambiente produttivo, ma anche un’attrazione turistica internazionale”.

“La città di Randazzo insieme con altri nove comuni si è associata per sostenere il progetto di ottenimento della DOP, un marchio sinonimo di alta qualità e di territorialità – dichiara il Sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi – i pastori dei Nebrodi da secoli custodiscono la cultura della provola, che oggi viene codificata nei suoi processi di lavorazione e di produzione con la concessione della DOP. Il comune di Randazzo, aderendo all’indirizzo della precedente amministrazione, ha voluto accompagnare questo processo concedendo in uso gratuito un immobile di proprietà dell’Ente da destinare al conferimento e alla stagionatura della “Provola dei Nebrodi DOP”, nella speranza che l’intero settore lattiero-caseario si rivitalizzi e possa creare nuovi posti di lavoro. Accogliendo l’appello del prof. Licitra – conclude il Sindaco Sgroi – mi impegnerò a stimolare non soltanto gli altri comuni, ma anche la Regione e i GAL per reperire i fondi necessari per la realizzazione di un apposito centro di stagionatura collettiva”.

Gaetano Scarpignato

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