Santa Venerina: acceso Consiglio comunale aperto sull’intitolazione dell’Istituto Comprensivo -
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Santa Venerina: acceso Consiglio comunale aperto sull’intitolazione dell’Istituto Comprensivo

Santa Venerina: acceso Consiglio comunale aperto sull’intitolazione dell’Istituto Comprensivo

Acceso e partecipato consiglio comunale aperto alla cittadinanza. E’ quello che si è svolto lo scorso venerdì, su iniziativa del presidente del consiglio Fabio Sorbello,  con all’ordine del giorno un solo punto: l’intitolazione dell’Istituto Comprensivo di Santa Venerina.

Illustre assente la dirigente scolastica Mariangiola Garraffo che ha fatto pervenire alla presidenza del Consiglio una nota con cui dopo essersi scusata per la sua assenza per improcrastinabili e sopraggiunti problemi familiari, nelle ultime righe, ha stigmatizzato contro l’amministrazione accusandola “di essersi preoccupata di indire un Consiglio comunale aperto per la questione dell’intitolazione della scuola, a fronte delle esigenze reali e contingenti di  numerose famiglie di Santa Venerina”.

Parole pesanti d’accusa che hanno scatenato  subito le reazioni del presidente del Consiglio e del sindaco. “Posso giustificare la sua assenza – ha sbottato il presidente Sorbello – anche se devo premettere che prima di convocare la seduta avevo chiesto la sua disponibilità e la data era stata concordata, ma non posso accettare le accuse che lancia a questo Consiglio comunale”.

E poi ancora Sorbello: “Non mi risulta che la dirigente scolastica sia stata mai a fianco dell’amministrazione per dare una mano a risolvere i problemi della gente, o che se ne sia mai interessata.  Nei giorni successivi al terremoto non l’abbiamo vista presente, eppure anche lei avrebbe potuto dare una mano!”. E tornando al problema del nome da dare alla scuola, Sorbello, dopo aver premesso che un popolo senza memoria non ha cultura,  ha aggiunto: “L’intitolazione della scuola interessa tutti noi perché stiamo parlando della nostra scuola, della scuola che hanno frequentato i  nostri genitori  e che frequenteranno i  nostri figli”.

Il sindaco Salvatore Greco ha reagito in maniera altrettanto forte: “Le parole della dirigente scolastica rappresentano un atto di maleducazione istituzionale e sono estremamente inopportune e svilenti del ruolo dell’istituzione. Le sue accuse sono intollerabili. Non può permettersi di fare queste affermazioni. Piuttosto, l’amministrazione e il consiglio dovrebbe chiedere alla preside perché a Santa Venerina c’è un calo delle iscrizioni e un rendimento a distanza, negli istituti superiori, molto diverso da quello di alcuni decenni fa”.

Dal punto di vista procedurale, la questione dell’intitolazione della scuola è un tema di competenza del  Consiglio d’Istituto che, alla fine dello scorso anno,  ha deliberato di intitolarla a Rita Borsellino. Il Comune ha anch’esso un suo ruolo, perché essendo un’operazione culturale, deve esprimere il suo parere con una deliberazione di giunta.

La delibera del Consiglio d’Istituto è stata assunta con una maggioranza risicata di sette voti a favore da parte degli insegnanti e di sei voti contro da parte dei rappresentanti dei genitori. “Sono perplesso – ha detto il primo cittadino Greco – nell’avallare una delibera di Consiglio d’Istituto assunta con lo scarto di un solo voto, in presenza di una richiesta di rinvio non accolta, di attesa, non accolta, di un genitore che stava per unirsi alla seduta, alla vigilia del rinnovo del consiglio stesso, e con una divisione così netta nella votazione: ‘SI’ per dirigente e docenti; ‘NO’ per i genitori, che sono poi quelli che rappresentano l’utenza, il paese”.

Il problema che si è posto è che, pur non avendo niente da dire sul nome di Rita Borsellino – figura dalle doti umane e culturali incontestabili e persona di alti lineamenti morali – la comunità vorrebbe intitolare la scuola ad una personalità di spicco del paese o che abbia attinenza con il territorio. Questa in sintesi l’opinione espressa da Sebastiano Consoli che ha portato, in aula,  la sua testimonianza sullo svolgimento dei lavori del Consiglio d’Istituto nel giorno in cui fu votata la delibera.

IL DIBATTITO IN AULA

Il nome che ha circolato in aula circa l’intitolazione della scuola è quello del professore Giuseppe Romeo, che negli anni Cinquanta, insieme, ad un gruppo di giovani intellettuali di Santa Venerina,  decise di istituire una scuola media. Non vi furono contributi statali ma solo il sostegno economico delle  famiglie di questi giovani. Fu così che nacque la scuola media che fu dapprima scuola parificata e poi divenne scuola statale. I banchi delle aule furono fatti con le tavole da letto dei loro genitori e dei loro nonni. Fra questi giovani intellettuali dell’epoca c’era il professore Romeo.

La professoressa Dina Ronsisvalle, già docente dell’Istituto Comprensivo, dopo aver ripercorso le tappe della nascita della scuola, ha detto che il nome da dare all’Istituto Comprensivo di Santa Venerina,  nato dalla fusione dell’originario Istituto Comprensivo “Alessandro Manzoni” e del Circolo Didattico, dovrebbe essere “Manzoni” perché fu questo il nome scelto dai padri fondatori della scuola, tra il professore Romeo, che del Manzoni aveva una forte devozione. “L’intitolazione ad Alessandro Manzoni  – ha detto la professoressa Ronsisvalle  – è un testamento spirituale che ci è stato lasciato dai padri fondatori della scuola”. “Se Giuseppe Romeo  fosse qui  – ha aggiunto la professoressa – io penso che direbbe di lasciare ‘Manzoni’, un personaggio della nostra italianità, un invito a realizzare i valori più alti della nostra storia”.

A perorare la causa di intitolare la scuola al professore Romeo è arrivato il contributo del preside emerito del Liceo Classico “Gullì e Pennisi” di Acireale, Alfonso Sciacca, in cui Romeo per tanti anni ha insegnato greco e latino, e che ha continuato a frequentare, andando ogni giorno in biblioteca, quando era già pensionato: “Mi sorprendo che Santa Venerina perda tempo a discutere a chi intitolare la scuola quando c’è una personalità come Giuseppe Romeo, una grande testimonianza umana e culturale, una figura diamantina su cui non c’è niente da eccepire”.

Sulla stessa lunghezza d’onda  anche il consigliere di maggioranza Giuseppe Grasso che ha esaltato le qualità umane del professore Romeo, di cui è stato alunno al liceo, soprattutto con riguardo alle sue doti empatiche e alla sua modestia.

Anche il professore Giovanni Vecchio, che è stato dirigente scolastico al Liceo Scientifico di Acireale, ha ritenuto che l’intitolazione deve avere attinenza con il territorio e rappresentare l’identità culturale di una comunità di cui Giuseppe Romeo insieme ad altri grandi del mondo della cultura e dell’arte di Santa Venerina sono stati egregi testimoni.

“La nostra scuola – ha fatto eco Salvatore Raciti, esperto di storia locale – merita di incarnarsi nella storia del nostro territorio. Non possiamo sprecare un’occasione come questa e un nome come quello del professore Romeo rappresenta un momento in cui il paese si riappropria della scuola e di cui anche il dirigente scolastico dovrebbe essere contento”.

E’ sulla stessa lunghezza d’onda anche il gruppo di opposizione “Scelta Libera per Santa Venerina” che per bocca della capogruppo Sandra Patanè ha così dichiarato: “L’intitolazione dell’Istituto Comprensivo a Rita Borsellino deliberata dalla scuola non ci entusiasma, né ci trova concordi. Tuttavia, nella nostra qualità di consiglieri comunali, non possiamo non tener conto degli atti adottati dagli organi collegiali della scuola. Attendiamo di conoscere i successivi pareri sulla proposta adottata di intitolazione da parte della giunta municipale condividendo l’auspicio che possa essere conferito il meritato riconoscimento alla memoria del professore Giuseppe  Romeo, fondatore dell’ex scuola media di Santa Venerina, oggi scuola primaria di primo grado”.

CLICCA E LEGGI LA REPLICA DELLA DIRIGENTE GARRAFFO

Santa Venerina, la dirigente scolastica Garraffo replica a sindaco e Consiglio comunale in merito alle accuse ricevute

 

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