Santa Venerina, la dirigente scolastica Garraffo replica a sindaco e Consiglio comunale in merito alle accuse ricevute -
Catania
19°

Santa Venerina, la dirigente scolastica Garraffo replica a sindaco e Consiglio comunale in merito alle accuse ricevute

Santa Venerina, la dirigente scolastica Garraffo replica a sindaco e Consiglio comunale in merito alle accuse ricevute

In riferimento al nostro articolo pubblicato il 4 marzo scorso dal titolo “Santa Venerina: acceso Consiglio Comunale Aperto sull’Intitolazione dell’Istituto Comprensivo”, la prof.ssa Mariangiola Garraffo (foto a destra), in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Statale di Santa Venerina, ci invia una lunga nota che pubblichiamo integralmente, in risposta alle affermazioni avvenute durante i lavori del Consiglio Comunale sopra citato.

“Visti e sentiti  i lavori del Consiglio comunale del 1/03/2019 di questo Comune di Santa Venerina,  alla luce degli articoli sui giornali locali, sento fortemente il bisogno e la necessità di formalizzare alcune precisazioni, che il ruolo che ricopro mi impongono, relativamente a quanto detto durante il Consiglio.

In particolare, il fatto che esso sia stato posto in visione pubblica attraverso il canale YouTube ha determinato uno svilimento, se non un danno vero e proprio all’ immagine positiva che negli anni la NOSTRA SCUOLA si è costruita, attraverso l’impegno costante e il lavoro indefesso di tutti gli operatori che ivi si trovano.

Partendo da una espressione sentita durante i lavori del Consiglio di chi ha sottolineato la piena volontà ad una  “osmosi tra la scuola ed il paese”, voglio precisare che proprio in virtù di questa collaborazione e di questo scambio proficuo con la Comunità, di cui sento fortemente il bisogno, sono pronta ad affrontare la questione del nome nelle sedi opportune, non avendo intenzione di entrare in contrasto con il sentire del aese. Ricordo comunque che l’iter procedurale è in corso e non del tutto definito.

Mi corre l’obbligo, come dicevo, di fare alcune puntualizzazioni:

1) Nell’iter che è stato seguito in maniera ineccepibile e durante i mesi che si sono preceduti, nessuno dei Consiglieri ha sentito il bisogno di confrontarsi con me apertamente, nessuno ha sentito il bisogno di invitarmi a convocare un tavolo tecnico, come già feci 6 anni fa, allorquando proposi il nome di Maria Grazia Cutuli. Agli atti della scuola è conservata la lettera di convocazione del tavolo tecnico con il signor Sindaco allo scopo di chiarire le motivazioni di quella che allora non fu poi una strada perseguita, proprio in virtù delle numerose pressioni esterne  che ricevetti.

In questa occasione, invece, ho ritenuto opportuno incontrare e informare di persona preventivamente il Sindaco, nel suo ufficio, per esplicitare la mia proposta sul nome della scuola, il quale poi ne avrebbe discusso in Giunta.

Ciò mi ha condotto dopo 6 anni a riprendere la questione dell’intitolazione della scuola passando per gli organi collegiali. Sulla scelta del nome, che certamente non può e non deve essere considerato l’unico plausibile, si è giunti su mia proposta, in quanto compito del Dirigente Scolastico è quello di guidare il collegio dei docenti verso tutte le scelte didattiche e di politica scolastica in senso lato.

Non è quindi un sopruso questo, come in qualche modo si è inteso anche tra le righe di discorsi sentiti durante il Consiglio, ma un compito insito nel ruolo e definito nell’inquadramento della mia stessa professione. Non entro ancora una volta nel merito della motivazione che sostiene la scelta del nome di Rita Borsellino, poiché essa è nota ed è stata anche letta durante i lavori del Consiglio, ma voglio solo sottolineare che la mia proposta ha un valore assolutamente pedagogico, legato alla cultura della educazione alla legalità che la persona di Rita Borsellino attraverso le sue azioni ha introdotto all’interno delle scuole di tutto il territorio siciliano.

Non ho mai pensato a questa figura come ad un esponente di partito o legata a qualche movimento politico. Questo è un dato incontrovertibile sul quale vorrei fare chiarezza e al quale chiedo di porgere attenzione e rispetto, nell’ottica non solo della libertà di pensiero, più volte anche auspicata durante il Consiglio, ma della veridicità, fino a prova contraria.

Sulla questione poi delle votazioni a maggioranza sia del Collegio Docenti con 47 voti e del Consiglio di Istituto 7 voti su 6, nessuno può operare alcun dubbio di mancata legittimità, poiché come è stato anche ribadito, non ci sono state pressioni o manipolazioni di sorta. Non dare a queste Delibere legittime il giusto valore è come dire che la voce dei docenti della SCUOLA non conta. Non conta in Collegio dei Docenti e non conta all’interno del Consiglio, dove genitori e  docenti hanno lo stesso valore sul piano formale e giuridico.

L’iter quindi seguito è stato assolutamente corretto, anche con votazioni a maggioranza.

2) In riferimento alla critica contro la mia persona espressa sia dal Signor Sindaco che dal Presidente del Consiglio Comunale , introdotta con affermazioni abbastanza perentorie circa le espressioni da me utilizzate nella lettera formale, preciso che nessun intendimento da parte mia c’è mai stato di muovere critiche alle scelte propositive del Consiglio Comunale medesimo, quanto piuttosto di esprimere il disagio che ho avvertito al momento della convocazione a partecipare a tale Consiglio Aperto. Perché se è vero, come sostiene anche il Sindaco e come più volte ha ribadito,”le parole sono pietre”, ecco, lo sono state anche quelle che erano scritte nero su bianco nell’invito, tra le quali ho sentito un attacco alla mia persona e alla capacità di scelta della SCUOLA.

Siffatte affermazioni sono, all’evidenza, profondamente lesive della mia immagine di Donna e di Dirigente Scolastico, trasmettendo un messaggio di insensibilità umana e di inadempienza professionale a me ascrivibili, messaggio che riveste tutti i crismi della diffamazione, sia in senso morale, sia in senso giuridico.

Non intendendo percorrere quest’ultima via, non posso, però, esimermi, per amore di verità e a tutela della mia onorabilità umana e professionale, dal sottolineare quanto segue, a dimostrazione della assoluta infondatezza della grave accusa con tanta leggerezza mossami.

Ed è con profondo rammarico che registro il complice silenzio del Signor Alfio Di Paola, in qualità di Assessore alla Pubblica Istruzione, Vice Sindaco, nonché Assistente Amministrativo e RSU dell’Istituto Comprensivo di Santa Venerina, il quale, presente alla seduta del Consiglio, non è intervenuto per chiarire il mio coinvolgimento attivo sin dalle prime ore del mattino del 26 dicembre 2018 a seguito degli ultimi eventi calamitosi che hanno coinvolto il Paese.

Precisamente alle ore 8.00, io lo chiamai per mettermi a disposizione della Comunità. Chiamai anche il Sindaco per la medesima ragione.

Mi stupisce come lo stesso Assessore non abbia riferito ai presenti che alle ore 17 del pomeriggio del 26 dicembre 2018 andai a scuola e insieme alla collaboratrice scolastica Signora Maria Cavallaro, alla presenza dell’Ingegnere Arcidiacono e dello stesso, aiutai materialmente a spostare sedie e arredi per cercare di far alloggiare le brandine che di lì a poco la Protezione Civile avrebbe portato. Io stessa ho accolto le prime persone che sfollate dalle loro case sono venute a chiedere aiuto.

Per non dire che nei giorni successivi, sono stata presente ai sopralluoghi effettuati in tutti i Plessi scolastici con i responsabili dell’Ufficio Tecnico e della Protezione Civile  e, dopo la determinazione della chiusura del Plesso di Piazza Cosentini, ho organizzato il trasloco di tutti gli arredi dal Plesso di Piazza Cosentini al Plesso di Via Nuova, facendo rientrare dalle ferie tutti i collaboratori scolastici e coinvolgendo anche alcuni docenti.

E ancora ho accolto la richiesta di Padre Giovanni della Parrocchia di Cosentini ad ospitare i bambini del catechismo nel Plesso di Via Nuova, assumendomene tutte le responsabilità, “baipassando” anche il Consiglio di Istituto. Ho accolto alla stessa stregua la medesima richiesta di Padre Giuseppe di Dagala, accogliendo ancora oggi i bambini del Catechismo.

Ricordo a tutti che qualsiasi cosa succeda all’interno della scuola in quanto Dirigente Scolastico ne ho la piena responsabilità anche penale. Sempre.

Certo, forse il Presidente non mi ha visto in Piazza, ma se fosse venuto a cercarmi mi avrebbe trovato al mio posto, a SCUOLA.

3) In relazione poi alle affermazioni, cariche di allusioni, circa la scarsa preparazione degli alunni in uscita e al calo delle iscrizioni degli alunni, mi rendo disponibile, nelle sedi opportune, a fare una puntuale ricognizione del numero degli alunni iscritti nella NOSTRA SCUOLA nell’ultimo settennio, dimostrando, dati alla mano, che gli alunni si sono sempre attestati su un numero di 670 circa ogni anno, fino anche a picchi di 700.

Ciò ha consentito di mantenere un organico pressoché costante sia sul fronte del personale docente che sul fronte del personale Ata. Se poi si vuol parlare di calo di iscrizione sol perché alcune giovani famiglie preferiscono iscrivere i propri figli di 2 anni e mezzo o tre presso le poche, ma pur sempre esistenti, realtà di asili privati, questo è un altro dato che è relativo alla libera scelta da parte delle famiglie, anche questa sancita dalla Costituzione. Non si tratta di calo di iscrizioni o di perdite ma di scelte diverse operate dai genitori in virtù di personali riflessioni forse anche di carattere logistico.

La NOSTRA SCUOLA negli anni ha uniformato l’offerta formativa sul territorio ampio di Santa Venerina, offrendo a tutti pari opportunità di crescita e  di sviluppo sul piano umano e culturale.

In relazione invece alla preparazione degli studenti in uscita, è stato detto “che gli alunni che escono oggi dalla NOSTRA SCUOLA non sono come quelli di 15/20 anni fa”.

Questa è una affermazione ovvia, poiché gli alunni sono diversi come diversa è la società e le sue richieste, sulle quali  la NOSTRA SCUOLA si interroga costantemente, cercando di soddisfare i bisogni formativi di tutti gli alunni, anche attraverso la costruzione di un curriculo verticale per competenze e di percorsi educativi e didattici che abbiano come fine ultimo l’acquisizione di competenze spendibili durante tutto l’arco temporale della loro vita. Questo concetto di lifelong learning è alla base delle Indicazioni Nazionali.

Concludo questa lunga ma doverosa precisazione ringraziando gli Illustri intervenuti che hanno sapientemente ricostruito pezzi di storia del Paese e ridato lustro alle figure storiche e letterarie che si sono contraddistinte a Santa Venerina. Essi hanno dato avvio ad un interessante dibattito  culturale che sono sicura, questa volta nelle sedi opportune, e mi riferisco ad un TAVOLO TECNICO specificatamente costituito e formalizzato, ci porterà a scelte condivise, ritenute più adatte, nel rispetto dei ruoli e delle idee di tutti e di ciascuno”.

Tanto si doveva

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dott.ssa Mariangiola Garraffo

Potrebbero interessarti anche