"Smack Forever": quel commerciante picchiato nel negozio di viale Libertà. E le minacce ad un panettiere: "ti taglio la testa" -
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“Smack Forever”: quel commerciante picchiato nel negozio di viale Libertà. E le minacce ad un panettiere: “ti taglio la testa”

“Smack Forever”: quel commerciante picchiato nel negozio di viale Libertà. E le minacce ad un panettiere: “ti taglio la testa”

Sprezzante e spregiudicato il metodo adottato per taglieggiare gli esercenti giarresi, soprattutto a danno delle attività appena aperte e quindi oggettivamente in maggiore difficoltà, considerati gli investimenti.

In alcuni casi i titolari che si rifiutavano o pagavano in ritardo venivano sottoposti a pestaggi o gravi intimidazioni con bottiglie contenenti liquido infiammabile.

Alcuni fra i numerosi negozi vittime di estorsioni, tentate o consumate, perpetrate dal gruppo criminale, sono ad oggi chiusi, ad ulteriore conferma del condizionamento ambientale che soffoca le possibilità di crescita del territorio.

Tra gli episodi più violenti quello avvenuto, nel febbraio del 2016, ai danni di un giovane commerciante giarrese, il quale, senza troppi giri di parole, è stato “invitato” a pagare 2 mila euro da consegnare nel giro di qualche ora e di cercarsi un “amico buono”.

Ma la vittima, titolare di una attività sul viale Libertà,  per nulla disposta a pagare aveva preso tempo, salvo poi subire una pesante aggressione fisica, dentro il proprio negozio. Un plateale pestaggio in piena regola. Determinanti ai fini dell’identificazione degli aggressori le immagini di alcune telecamere private che hanno immortalato i volti dei componenti del gruppo della spedizione punitiva.

Con riferimento all’estorsione ai danni di un panificio, invece, in una delle tante intercettazioni ambientali si intuisce la forza criminale del gruppo: “gli ho detto, chi è il principale? Mi ha detto la telecamera ti sta registrando… e che vuoi fare, appena gli porti le telecamere in caserma io ti taglio la testa… merda che sei! Cercati subito un amico e prepara 10 mila euro”.

Le richieste del “pizzo” a Giarre, così come hanno accertato i carabinieri, risultano essere all’ordine del giorno e peggio ancora l’argomento viene trattato dagli affiliati con estrema naturalezza.

Il presidente della locale Confcommercio Attilio Lo Po’ commentando l’operazione dei carabinieri afferma che “Giarre può e deve ripartire; occorre unità, sicurezza e tanta buona volontà. Un tessuto sociale sano e un controllo del territorio saranno il fertilizzante per una svolta epocale che ci auguriamo avvenga il prima possibile”.

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