Ha preso il via stamane, dinanzi ai giudici della III sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta da Maria Giuseppina Elena Corrao, il processo che trae origine dall’operazione denominata Sibilla, scattata nel febbraio scorso, provocando un terremoto politico giudiziario nella città delle cento campane con epicentro nel municipio di piazza Duomo.

Il ricorso al giudizio immediato, chiesto dalla Procura di Catania e disposto dal Gip, è stato al centro delle eccezioni presentate dei legali dell’ex sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo (assente oggi in aula), e di altri 12 imputati, nella prima udienza del processo per turbata libertà degli incanti e corruzione continuata. Secondo i legali difensori, dopo un pronunciamento della Cassazione sulle misure cautelari, sarebbe venuta meno l’evidenza della prova e pertanto hanno richiesto l’annullamento del decreto di giudizio immediato e la restituzione del fascicolo alla Procura che dovrà chiedere il rinvio a giudizio a un altro Gip. Il Pm Fabio Regolo, citando precedenti della Corte di Cassazione, si è però opposto.

All’udienza odierna hanno avanzato costituzione di parte civile il Coni, con l’avvocato Caterina Seminara, la San Sebastiano, con l’avvocato Serena Cantale e il Comune di Acireale con l’avvocato Gianfranco Torrisi. La Terza sezione penale del Tribunale si è riservata di decidere nella prossima udienza, fissata per il 3 ottobre.