Giarre di nuovo al centro di una grave carenza idrica. Da alcuni giorni si registra un vistoso calo della pressione idrica. Sullo sfondo i continui guasti agli impianti idrici del Comune che risentono della precarietà delle tubazione e dell’incostante funzionalità delle pompe idriche nei pozzi comunali.

In questi giorni si è rivelato fatale il guasto di due pompe idriche attive nei pozzi Bosco di Sant’Alfio e in quello di Macchia, determinando una importante carenza idrica su tutto il territorio. Il Comune sta rimediando attraverso una fornitura suppletiva esterna equivalente a 40 litri/secondo, al fine di mitigare i disagi alla popolazione.

Tuttavia proprio sulle forniture idriche esterne il Comune – si apprende – non può impegnare spese esorbitanti in maniera continuativa, stanti i limiti fissati dall’amministrazione per l’acquisto di acqua (1 milione 270 mila euro l’anno), rischiando quindi di sforare la soglia prestabilita.

Per il ripristino degli impianti attualmente in avaria occorre da un lato prenotare la spesa per l’acquisto delle due nuove pompe; dall’altro fare i conti con i tempi della burocrazia comunale legati alle gare sul mercato elettronico della pubblica amministrazione.

Frattanto si avvicina la stagione estiva ed è necessario accelerare i tempi di intervento: i disagi della perdurante carenza idrica potrebbero infatti acuirsi a causa del fisiologico raddoppio dei consumi idrici.

In questo quadro diventa prioritario l’intervento da realizzarsi nella frazione giarrese di Santa Maria la Strada. L’area tecnica è impegnata a predisporre un progetto per la collocazione di due saracinesche automatizzate con un quadro di controllo, con apertura e chiusura a tempo, in modo da razionalizzare la distribuzione idrica nella popolosa borgata giarrese.