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Vigili del Fuoco di Catania, Nucleo Sommozzatori sottodimensionato: “Intervengano Prefettura e Comune”

Vigili del Fuoco di Catania, Nucleo Sommozzatori sottodimensionato: “Intervengano Prefettura e Comune”

Ancora una volta il Nucleo Sommozzatori dei VVF di Catania ha subito l’ennesima mortificazione, con l’assegnazione ridotta di unità lavorative rispetto al numero di abitanti.

La denuncia di Carmelo Barbagallo, componente del Coordinamento nazionale USB Vigili del fuoco: “Al Comando di  Catania sono state assegnate 14 unità, a quello di Palermo 28 unità, solo che Catania ha un’utenza di più di 3 milioni di abitanti (sommando le tutte le province di pertinenza) mentre Palermo di 2 milioni.

Infatti Catania espleta molti più soccorsi di Palermo. E, inoltre, bisogna ricordare la peculiarità del territorio etneo: rischio idrogeologico, vulcanico, sismico, terzo aeroporto per traffico passeggeri, etc”.

“Ma la storia ormai è ben nota – continua Barbagallo -. Ricordo le province coperte dal nucleo di Catania: Messina, Ragusa, Siracusa, Enna e Caltanissetta, oltre Catania. A livello nazionale, l’importanza del Nucleo e della città di Catania è stata sottostimata, rispetto a città come Teramo, Reggio Calabria, Ancona e Bari, che espletano meno della metà degli interventi di Catania e hanno 28 unità assegnate su turnazione H24, mentre Catania ha solo la turnazione diurna con 14 unità.

Questione questa che riguarda anche il dispositivo di soccorso etneo in genere, carente in tutte le mansioni. Il potenziamento degli organici (da 14 a 28 unità) del Nucleo di Catania, vista l’analisi statistica redatta dall’ Ufficio SAPRACASS-DCEST, risulta indispensabile ed urgente per dare una risposta alla evidente richiesta di soccorso nel territorio di competenza”.

Il sindacalista dell’USB, ha chiesto l’intervento del Comune e della Prefettura: “Non è condivisibile – dice Barbagallo – utilizzare come unico criterio per la distribuzione del personale dei Nuclei sommozzatori d’Italia l’avere sede nel capoluogo di regione. La statistica degli interventi effettuati evidenzia che è necessario valutare anche l’analisi dei rischi del territorio, delle risorse, delle competenze disponibili, della popolazione e di necessità peculiari come già summenzionato.​

Nell’analisi statistica, con periodo dal 2012 al 2016, redatta dal servizio nazionale sommozzatori ufficio SAPRACASS-DCEST ROMA, risulta chiara la situazione di tutti i Nuclei sommozzatori d’Italia con evidente necessità di incrementare Catania prima di qualsiasi altra provincia che, ovviamente, non devono essere declassificate, parliamo di soccorso tecnico urgente.

L’USB, chiede, pertanto, al signor sindaco Bianco e alla​ signora prefetto Riggio, di volere segnalare questa iniquità sociale alle sedi appropriate, onde porre rimedio ad un errore così clamoroso, che potrebbe arrecare danni irreparabili”.

Orazio Vasta

 

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