Randazzo, debiti e contenziosi milionari rischiano di mandare il Comune in dissesto finanziario -
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Randazzo, debiti e contenziosi milionari rischiano di mandare il Comune in dissesto finanziario

Randazzo, debiti e contenziosi milionari rischiano di mandare il Comune in dissesto finanziario

Si aggrava la situazione debitoria del Comune etneo che ormai da tempo è sull’orlo del crac finanziario. A decidere le sorti dell’Ente sarà anche la risultanza dei contenziosi in atto con società pubbliche, imprese, professionisti e privati. A tutto questo si sommano i debiti fuori bilancio con le rate dei mutui ancora da versare. Qualora l’esito dei contenziosi dovesse concludersi sfavorevolmente per il Comune, nel giro di pochi mesi l’Ente potrebbe soccombere e la dichiarazione di dissesto finanziario sarebbe inevitabile.

C’è una bomba a orologeria che rischia di esplodere al Palazzo Municipale di Randazzo e questa potrebbe scoppiare proprio sotto la poltrona del sindaco che verrà.

Oltre alle questioni politiche e una celata crisi di maggioranza che ormai mostra chiaramente i sintomi di una disgregazione – alcuni consiglieri non sono in sintonia con l’operato della Giunta Mangione – a tenere sotto scacco l’amministrazione comunale sono i debiti mai sanati, una lunga lista di contenziosi con relative cause legali pendenti e un basso tasso di riscossione delle entrate. I risarcimenti e le spese legali rischiano, infine, di assestare il colpo di grazia al precario bilancio comunale.

A trascinare il Comune in tribunale, in ordine di tempo, sono stati i contenziosi con Joniambiente, società in liquidazione, l’Ati Cosedil Spa e la ditta Siem.

I legali di Joniambiente – società che da febbraio 2006 a settembre 2013 ha svolto il servizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti nell’Ambito Territoriale Ottimale, (Ato Catania 1) – hanno ottenuto un decreto ingiuntivo con cui il Tribunale Ordinario di Catania impone al Comune etneo il pagamento di circa 1.350.000 euro. Il debito è maturato a fronte di numerose fatture non pagate sia per il servizio integrato di raccolta dei rifiuti, sia per la quota parte dei costi di gestione del servizio. Il giudice, riconoscendo valide le richieste degli avvocati di Joniambiente, ha condannato il Comune a risarcire la Società in liquidazione che a sua volta è debitrice nei confronti di Aimeri, Oikos e Sicula Trasporti. Nel corso degli anni la Regione Siciliana ha offerto ai Comuni la possibilità di accedere a una specifica anticipazione per ripianare i debiti relativi al servizio di gestione integrata dei rifiuti, senza, tuttavia, che il Comune etneo vi aderisse. Adesso, ancora una volta, l’amministrazione comunale protempore tenta di correre ai ripari dando mandato a un legale per opporsi al decreto ingiuntivo richiesto da Joniambiente. A difendere il Comune sarà l’avvocato Mirone di Catania che patrocinerà l’Ente dietro un compenso lordo onnicomprensivo di euro 18.656.

L’altra vertenza riguarda un giudizio di primo grado con cui l’Ente è stato condannato al pagamento di circa 463.000 euro a favore dell’Ati Cosedil spa di Santa Venerina. La controversia riguarda vecchi lavori relativi alla costruzione di un insediamento produttivo nella zona Arena-Pignatuni. La causa è scaturita dalle riserve avanzate dall’impresa – e riconosciute congrue dal Ctu nominato dal Tribunale di Catania – relative a una variante che ha determinato la chiusura del cantiere per circa un anno. Anche in questo caso l’amministrazione comunale si è costituita in giudizio per proporre appello alla sentenza di primo grado. Il relativo incarico è stato affidato all’avvocato Dolei di Catania per un importo complessivo di euro 9.367.

L’ultima, annosa, controversia, che potrebbe “strozzare” il Comune e mandarlo definitivamente in default, si riferisce a una disputa con l’impresa Siem scaturente dalla richiesta di un compenso revisionale – dovuto per le variazioni annuali Istat inerenti al costo del lavoro – per l’appalto del servizio di nettezza urbana disciplinato da un contratto risalente al mese di gennaio 1990. Avendo il Cga Sicilia definito il contenzioso pendente nel 2011, l’impresa ha inoltrato al Comune – nel 2015 – una richiesta stragiudiziale per recuperare la somma di circa 590.000 euro. Anche per quest’ultimo caso legale, l’amministrazione comunale ha conferito l’incarico difensivo all’avvocato Dolei per un importo complessivo di euro 9.405.

Gaetano Scarpignato

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