L’atroce confessione dell'assassino e la terribile ricostruzione del femminicidio di Caltagirone -
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L’atroce confessione dell’assassino e la terribile ricostruzione del femminicidio di Caltagirone

L’atroce confessione dell’assassino e la terribile ricostruzione del femminicidio di Caltagirone

Ennesima tragedia che vede soccombere una donna. Ennesimo inutile femminicidio. Salvatore Pirronello, 53 anni, ha ucciso all’alba di lunedì, con quattro coltellate la sua compagna, Patrizia Formica, di 47 anni, e poi è uscito da casa e si è costituito ai carabinieri. 

Salvatore Pirronello e Patrizia Formica si erano conosciuti la scorsa estate e qualche mese fa avevano preso in affitto l’appartamento di via Filippo Palatini nel popoloso quartiere Balatazze di Caltagirone dove convivevano. Entrambi uscivano da matrimoni finiti con la separazione. La donna aveva avuto due figli dal marito, che non vivevano con lei.

L’AMORE DI LEI PER LUI Litigavano spesso ultimamente Salvatore e Patrizia: la donna che aveva dei problemi con l’ex marito che le impediva di vedere i propri figli. Per questa ragione più volte Salvatore aveva invitato Patrizia a interrompere la loro relazione e ritornare con il suo ex marito con il quale avrebbe potuto vivere assieme ai suoi figli. Lei invece non ne voleva sapere, diceva di amarlo e non si voleva separare da lui.

A testimonianza della volontà della donna e soprattutto dei suoi sentimenti per l’attuale compagno ci sono anche gli ultimi post che Patrizia ha pubblicato su Facebook proprio domenica.

“Noi insieme appassionatamente”. E’ l’ultimo post pubblicato. La giornata, meteorologicamente, non era cominciata bene, ma non era importante per lei che scrive: “Buongiorno a tutti. Fuori piove, e chi se ne frega, io ho il sole dentro, le persone che Amo sono accanto a me può anche arrivare il diluvio io mi sento al sicuro. Buona domenica a tutti”.

Post accompagnati da foto e filmati della coppia, parenti e amici. Fino a conclusione della domenica “Bellissima giornata trascorsa in ottima compagnia e all’insegna del divertimento assoluto” scriveva Patrizia.

LA CONFESSIONE DELL’ASSASSINO Salvatore invece era di parere opposto. Voleva porre fine a questa convivenza. Al magistrato e agli inquirenti ha raccontato di non avere dormito per buona parte della notte dopo l’ultima discussione di domenica sera e intorno alle quattro ha deciso di mettere brutalmente fine alla convivenza con Patrizia.

GLI ULTIMI ATTIMI DI VITA DI PATRIZIA Così nella notte si alzato, si è armato con un grosso coltello ed ha infierito contro la compagna. L’ha colpita mentre era nel sonno. Dopo i primi fendenti la vittima si è difesa e ne è nata una colluttazione che si è conclusa, quando la donna ha perso conoscenza, sino a quando non è morta. Subito dopo l’uomo che vestiva il pigiama si è cambiato ed è andato in caserma per costituirsi.

Ferita gravemente, con uno dei fendenti che l’avrebbe colpita al cuore, Patrizia Formica ha speso le ultime forze rimaste per alzarsi e chiudere a chiave la porta della stanza da letto dall’interno, come ultimo atto di difesa, probabilmente per paura che il convivente potesse tornare. Poi si è accasciata a terra, in un lago di sangue.

I “PERICOLOSI” PRECEDENTI DI LUI Aveva un precedente penale per rapina, per un reato commesso quando aveva 17 anni, Salvatore Pirronello. Fece parte del gruppo di quattro banditi che, il 30 dicembre 1981, assalirono l’autobus di linea Catania-Palermo per rapinare i passeggeri, ma uccisero l’autista, Giuseppe Savarino, e l’avvocato Enzo Auteri, che era stato presidente della Provincia di Catania.

Per il duplice omicidio furono condannati l’esecutore materiale e un suo complice mentre Pirronello e un altro 17enne furono processati soltanto per rapina dal Tribunale per i minorenni di Catania.

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