Alle parole proferite in aula dal consigliere di opposizione Claudio Fiume che affermava che “in assenza di bilancio non è possibile apportare variazioni, ritenendo per questo gli atti illegittimi”, interviene il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Nucifora che in una nota scrive: “La libertà di pensiero è un valore e ogni consigliere ha il diritto/dovere di proporre gli interventi e le azioni che ritiene opportune, tuttavia non posso consentire che venga messa in dubbio la legittimità e regolarità degli atti adottati in questi anni dal Consiglio Comunale.
Il Testo Unico Enti Locali infatti, ai sensi dell’art 250, comma 2, del capo II – Enti Locali dissestati recita testualmente: “Per le spese disposte dalla legge e per quelle relative ai servizi locali indispensabili, nei casi in cui nell’ultimo bilancio approvato mancano del tutto gli stanziamenti ovvero gli stessi sono previsti per importi insufficienti, il consiglio o la giunta con i poteri del primo, salvo ratifica, individua con deliberazione le spese da finanziare, con gli interventi relativi, motiva nel dettaglio le ragioni per le quali mancano o sono insufficienti gli stanziamenti nell’ultimo bilancio approvato e determina le fonti di finanziamento. Sulla base di tali deliberazioni possono essere assunti gli impegni corrispondenti. Le deliberazioni, da sottoporre all’esame dell’organo regionale di controllo, sono notificate al tesoriere”.
Sulla base di questa norma abbiamo potuto e dovuto operare in questi anni, considerato che diversamente non sarebbe stato possibile inserire in bilancio e dunque spendere gli stanziamenti e i contributi statali, con la conseguente paralisi di tutti i servizi dell’Ente, inclusi quelli indispensabili e obbligatori per legge, per esser precisi il civico consesso ha adottato, in questi tre anni, 29 delibere riguardanti variazioni di bilancio e di queste ben 19 hanno ricevuto il voto favorevole anche da parte dei consiglieri di minoranza che, come dichiarato in consiglio comunale dal Consigliere Fiume, “prima non lo sapevano”.
Sono convinto che il Consigliere Fiume, sarà stato confuso dal caldo estivo, egli infatti cita, nel suo epistolario, diversi articoli del T.U.EL., che non trovano applicazione per la condizione del Comune di Fiumefreddo che, essendo un ente locale in dissesto, deve attenersi alle disposizioni contenuti nel Capo II – Enti Locali dissestati: disposizioni generali del T.U.EL. Artt. dal n. 244 al n. 251 del D.lgs 267/2000.
Ovviamente, così come richiesto nell’ultima seduta di Consiglio Comunale, nei prossimi giorni invieremo tutta la documentazione agli organi di controllo competenti, così da rasserenare il consigliere Fiume e gli altri colleghi di minoranza; certo che le risposte che arriveranno, saranno sufficienti da scacciare via i fantasmi che, appaiono visibili solo ai loro occhi”.