Giardini Naxos: la domenica dell’integrazione -
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Giardini Naxos: la domenica dell’integrazione

Giardini Naxos: la domenica dell’integrazione

Cittadini ed associazioni sportive e culturali del centro turistico hanno organizzato un incontro amichevole di Calcio con i migranti africani attualmente ospiti della prima colonia greca di Sicilia, i quali hanno avuto la meglio sugli atleti locali vincendo per cinque reti a tre

Il loro arrivo, come solitamente avviene in questi casi, era stato salutato dalle polemiche. Ma ieri pomeriggio una parte della società civile di Giardini Naxos ha voluto lanciare un messaggio di integrazione ed amicizia ai circa quindici migranti dell’Africa Occidentale ospitati da qualche tempo dalla prima colonia greca di Sicilia presso il locale Istituto Antoniano.

Al campo sportivo di contrada Calcarone è stata, in pratica, disputata una “partita dell’integrazione”, organizzata da alcuni cittadini che avevano già posto in essere iniziative di accoglienza nei confronti di questi ospiti, tra cui un pranzo conviviale presso un’abitazione privata.

L’incontro amichevole ha visto “simpaticamente” contrapposti una squadra locale formata da tanti giovani e giovanissimi, tra cui Simone Savio e Salvo Ferraù, ed una rappresentativa dei migranti.

All’iniziativa hanno dato il loro apporto l’“A.S.D. Giardini Naxos”, rappresentata per l’occasione dai vicepresidenti Giuseppe Leonardi e Salvo D’Allura e dal responsabile del settore giovanile Salvo Mazzeo, e l’associazione culturale “Idee in Movimento”, guidata dal presidente Giuseppe Leotta.

Il match, giocato all’insegna del divertimento e di un sano agonismo, si è concluso con la vittoria dei migranti per cinque reti a tre.

Dopo la partita, agli atleti è stato offerto un rinfresco a base di dolci, generosamente preparati da numerose famiglie giardinesi.

«Non bisogna avere paura di confrontarsi con culture diverse – hanno tenuto a sottolineare i promotori della “partita dell’integrazione” – perché i principi ed i valori dell’accoglienza sono scritti nel nostro Dna storico ed identitario. Tramite un corretto processo d’integrazione, possiamo e dobbiamo fare in modo che questi ragazzi diventino per Giardini Naxos una risorsa e non un problema durante tutto il periodo che soggiorneranno nella nostra comunità».

Rodolfo Amodeo

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