E la Cronoscalata divenne “maggiorenne”… -
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E la Cronoscalata divenne “maggiorenne”…

E la Cronoscalata divenne “maggiorenne”…

La Giarre-Montesalice-Milo ha compiuto diciotto anni ed è diventata l’orgoglio di coloro che l’hanno messa al mondo. In origine il cavaliere Isidoro Di Grazia e l’Automobile Club di Acireale avevano come obiettivo la valorizzazione dei prodotti, delle eccellenze e delle peculiarità del territorio attraverso lo sport automobilistico competitivo. Per questo la manifestazione, dopo la scomparsa del cavaliere, è divenuta Memorial Isidoro Di Grazia e, in questi anni, si è cercato di dare continuità rispettando gli obiettivi originari.

Questo è accaduto anche domenica scorsa, lo testimoniano i numeri:  il percorso è lungo 6,4 Km e si sviluppa da Macchia di Giarre a Milo, passando per Montesalice, attraverso una pendenza del 7,31% e 473 metri di dislivello tra partenza; 177 i concorrenti; migliaia di spettatori lungo tutto il tracciato, che ha visto impegnati ben 120 commissari di percorso, l’associazione dei volontari dell’Arma dei Carabinieri e decine di agenti di sicurezza privati atti a tutelare le singole proprietà private lungo il campo di gara.

crono3Ha vinto Domenico Scola, già Campione Italiano gruppo E2SS sulla FA 30 Zytek imponendosi in entrambe le gare davanti all’idolo di casa Cubeda su Osella PA 2000 e l’altro catanese Luca Caruso su Radical. Il palermitano Ciro Barbaccia è stato il primo classificato tra i concorrenti delle auto storiche con la Stengher motorizzata BMW da 2500 cc. di 4° Raggruppamento.

Il percorso di gara, allestito con sempre più maggiore attenzione verso la sicurezza, grazie alla collaborazione dei sindaci del Comune di Giarre, del Comune di Santa Venerina e del Comune di Milo ed alle preziose prescrizioni dei dirigenti degli uffici del Consorzio della Città Metropolitana di Catania. Tali prescrizioni negli anni hanno fatto sì che l’allestimento del percorso di gara possa considerarsi  un’eccellenza nel settore delle cronoscalate. Le competenze, i saperi, le abilità create in questi diciotto anni costituiscono la differenza rispetto ad altre competizioni.

Questa edizione è stata diversa dalle altre perché si è avvertita la mancanza di Lillo Giarratano. Un uomo che nel mondo dei motori oltre alla passione, alla competenza ha messo il suo stile. Il suo sorriso e il suo modo di spiegare con parole semplici la complessità dei motori lo ha contraddistinto e ce lo fa ricordare piacevolmente. Capiva le esigenze dei piloti perché lo è stato: è ancora suo il record di pista all’autodromo di Pergusa su A 112, gruppo Cl1000.

Per questo gli organizzatori hanno voluto dedicargli un Trofeo da assegnare al miglior tempo ottenuto da un concorrete su A112. Il trofeo è stato assegnato a Giovanni Compagnino, felice di averlo ottenuto perché intitolato ad un uomo di sport come Lillo.

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