La pulizia delle caditoie a Giarre può ancora aspettare, nonostante l’atto di indirizzo dell’Amministrazione. Le piogge di questi ultimi giorni hanno riproposto le criticità derivanti in larga parte dal diffuso fenomeno del dissesto idrogeologico, ma anche dalla mancata funzionalità idraulica di un gran numero di caditoie. In tutto sono oltre 4 mila.

Il sindaco Angelo D‘Anna nei giorni scorsi ha trasmesso alla dirigente dell’Area Tecnica, Pina Leonardi,  un atto di indirizzo in cui si ribadisce l’urgenza di predisporre una relazione nella quale elencare tutte quelle grate che necessitano di un intervento di spurgo essendo spesso causa degli allagamenti. L’altra mattina, ancora una volta, pochi minuti di pioggia intensa sono bastati per provocare i consueti accumuli di acqua piovana, in particolare nella frazione di Santa Maria la Strada, sul viale Libertà (parte terminale), ma anche nel cuore del centro storico, con la via Callipoli, che diventa un fiume in piena, quando la pioggia si trasforma in un acquazzone.

Il ritardato intervento di spurgo delle caditoie comunali è stato al centro dell’attività ispettiva del consigliere Fabio Di Maria nel consiglio comunale di lunedì scorso. In aula consiliare per bocca dell’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe D’Urso, si è appreso che la “relazione è in fase di redazione”. All’Ufficio tecnico, a tal proposito, trasecolano precisando che della relazione nessuno sa nulla; non si ha contezza del tipo di intervento da attuare e il numero delle grate da bonificare e ripulire dal terriccio rimane subordinato alle risorse che si potranno stanziare stante la delicata situazione economica dell’Ente, ancora senza bilancio.