Francavilla, notti insonni in Piazza D’Aquino -
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Francavilla, notti insonni in Piazza D’Aquino

Francavilla, notti insonni in Piazza D’Aquino

Ai cosiddetti “tempi d’oro”, durante il mese di agosto ospitava sera per sera spettacoli ed eventi, anche di un certo richiamo (come i concerti di Bennato e Britti, Ron, Enrico Ruggeri, Irene Grandi, Noemi e Fabio Concato), ma adesso la grande Piazza D’Aquino (nella foto), realizzata a Francavilla di Sicilia nei primi Anni Duemila dall’Amministrazione Comunale allora guidata dal sindaco Salvatore Nuciforo, è teatro di ben altre “manifestazioni”, aventi come “spettatori” i malcapitati residenti nelle abitazioni che si affacciano su di essa.

E trattasi di “eventi” in… notturna, con protagonisti vivacissimi ragazzini che giocano al pallone, tra urla e schiamazzi, a volte sino alle cinque del mattino.

Come ad ogni estate, il torneo ufficiale è in corso di svolgimento nelle normali ore serali in una parte della piazza che per l’occasione viene adibita a campo di gioco, ma dopo il fischio finale dell’arbitro la competizione prosegue a livello “amichevole” infastidendo non poco gli abitanti della zona, costretti a trascorrere notti insonni o, addirittura, a vedersi piombare i palloni nei rispettivi balconi.

«Questa storia – dichiara esasperata una delle “vittime” – si trascina ormai da un paio di estati, senza nessun intervento da parte delle autorità preposte nonostante le nostre numerose segnalazioni. E’ senz’altro piacevole, per noi che abitiamo sopra di essa, vedere Piazza D’Aquino animata da partite di calcetto o, quando capita, da spettacoli. Ma dopo l’una di notte i residenti da quelle parti riteniamo di avere diritto, così come qualsiasi essere umano, di andare a riposare, anche perché l’indomani molti di noi dobbiamo svegliarci di buonora per andare a lavorare. Sarebbe dunque il caso che le forze dell’ordine, a cominciare dai vigili urbani, disponessero di tanto in tanto dei pattugliamenti notturni per inibire a questi giovani piuttosto scalmanati di turbare la quiete pubblica. E che dire dei loro genitori, che li fanno stare tranquillamente fuori casa per quasi l’intera nottata?!…».

Rodolfo Amodeo

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