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Giarre: pronte le strategie sul nodo Ospedale

Giarre: pronte le strategie sul nodo Ospedale

Istituzioni e comitato dei cittadini uniscono le proprie forze in nome di diritti della cittadinanza fino ad ora calpestati da inottemperanze comunemente definite omissioni. Nella sede del comitato dei cittadini coordinato dal suo leader Angelo Larosa, si è dibattuto sulle strategie e sui percorsi da seguire al fine di restituire decoro ad un nosocomio giarrese negli anni depredato e dunque mutilato.

L’assemblea pubblica è stata inizialmente scandita dagli interventi propedeutici di Salvo Caputo e Angelo Larosa. L’obiettivo di una collaborazione fattiva tra associazioni e neo-amministrazione sarà il comune denominatore dell’asse delineatosi nella seduta di ieri. Pertanto il comitato dei cittadini ha ancora una volta rivendicato il proprio ruolo esplicitando la propria intenzione di assurgere a mezzo funzionale al dialogo con le istituzioni. Il movimento civico formatosi a Giarre prevede infatti un costante rapporto con la cittadinanza.

Prendendo spunto da questa consapevolezza, il sindaco Angelo D’Anna ha precisato che tutti i progetti approntati dall’amministrazione locale dovranno passare attraverso una collaborazione con il comitato. Conscio che spesso le risorse ed il tempo a disposizione saranno limitati, D’Anna non ha esitato a individuare nei comitati e nelle associazioni uno strumento importante per dare una spinta alla politica del fare. Nasce dunque una logica improntata alla democrazia partecipata, ma soprattutto un “modus operandi” che desidera affrancarsi da anni in cui è mancato un coordinamento tra istituzioni, mondo delle associazioni e cittadinanza. In passato infatti, soltanto pochi si sentivano coinvolti nella “Res pubblica” (cosa pubblica).

Il sindaco, prima di soffermarsi sul nodo ospedale, ha precisato che il comune, in materia di servizio di raccolta dei rifiuti, sta lavorando in regime di proroga con l’associazione in Ati costituita da Tech Servizi e Geo Ambiente. Salvo sorprese legate all’esito del ricorso inoltrato al Tar dalla vecchia associazione in Ati contro la provvisoria aggiudicazione del servizio da parte di Igm-Senesi, quest’ultima associazione in Ati gestirà il servizio di nettezza urbana. Il primo cittadino, affiancato dal vicesindaco Salvo Vitale, ha inoltre specificato che il comune non può garantire assunzioni per via di una massa debitoria da risanare. Tuttavia, in tema di accreditamenti, saranno approvati atti che dovrebbero sbloccare trasferimenti statali.

Una parentesi sulla politica, è stata aperta da Angelo Larosa nel tentativo di disinnescare logiche sedimentatesi nel tempo. Larosa ha ricordato l’etimologia del termine politica (da polis= città), con l’obiettivo di evidenziare la vocazione in nome della quale è nata l’arte della politica: ovvero quella di servire i cittadini. I politici infatti, essendo delegati della cittadinanza, devono lavorare per essa. Larosa ha dunque rimarcato con forza la necessità di affrancarsi da un’epoca in cui i locali consiglieri comunali instauravano con i cittadini un rapporto che condannava l’utenza ad una sudditanza psicologica nei confronti del potere. Forte è stato il messaggio diramato dal leader del comitato dei cittadini: invitare la cittadinanza a inoltrare al comitato segnalazioni relative ad ogni servizio. Forte l’amarezza di Larosa, per quanto verificatosi la scorsa settimana in considerazione del fatto che ben tre interventi da parte dell’elisoccorso sarebbero stati evitati qualora l’ospedale di Giarre fosse stato dotato di pronto soccorso. Larosa ha anche invocato un incontro con i medici di base della zona, poichè, pur percependo una parcella su ogni assistito, spesso non ottemperano alle istanze della collettività. La conseguenza di questi inadempimenti è che i pronto soccorsi sono intasati da codici bianchi e verdi. Spesso infatti, la collettività è costretta a fare i conti con medici non reperibili.

Il sindaco D’Anna ha dichiarato che il caso dell’ospedale di Giarre è da tempo riportato in atti parlamentari importanti. In passato infatti, una commissione nazionale degli sprechi e degli errori in campo sanitario, afferente alla camera dei deputati, avvalendosi del potere di indagine, seguì casi gravi in ospedale. Già tempo addietro, quando però l’ospedale di Giarre disponeva del presidio di emergenza-urgenza, si ribadiva che vi era un pronto soccorso da potenziare in uomini e mezzi. La protervia della burocrazia regionale però non consentì di aumentare il personale medico nell’ospedale di Giarre.

Gli sviluppi degli eventi hanno messo in evidenza che altri ospedali, pur essendo in sofferenza, non hanno chiuso i reparti. L’ospedale di Bronte per esempio, pur non coprendo il numero di 500 parti annui per quanto concerne il punto nascita (e dunque malgrado non assicurasse più di 250 parti annui) ha ottenuto la riapertura di tale servizio. Vibrante è stato poi l’attacco di D’Anna verso gli sprechi della sanità, visto che spesso i magazzini degli ospedali sono riempiti con prodotti obsoleti destinati ad essere cestinati. La sintesi di ciò è che vige un sistema in ordine al quale ci si arricchisce non solo con gli acquisti della sanità ma anche sulle ristrutturazioni dei nosocomi. La conseguenza di tale assunto, è che non si riesce a reperire denaro in materia di personale e ambulanze. Chiusa questa digressione, il primo cittadino, supportato dal vicesindaco, ha evidenziato che il primo decreto occupatosi di riordino della rete ospedaliera, aveva inserito dei paletti, specificando che andavano potenziati gli ospedali lontani dai centri di eccellenza.

Alla luce di questa logica, avrebbe dovuto essere depotenziato l’ospedale di Acireale, vista la sua distanza ravvicinata rispetto al presidio ospedaliero del “Cannizzaro”. Il decreto però non è stato mai attuato, mentre invece è stata posta in essere la logica degli ospedali riuniti. In considerazione dell’inottemperanza a quanto previsto dalle prescrizioni regionali, il vicesindaco Vitale ha dichiarato che sarebbe opportuna un’azione penale per omissione di atti di ufficio. Successivamente, sia il comitato dei cittadini che il sindaco di Giarre Angelo D’Anna hanno dichiarato di non essere propensi ad una commissione consiliare visti i costi che essa comporta e l’inefficienza da essa palesata.

Tuttavia,a proposito di ciò, l’avvocato Giovanni Spada ha sottolineato l’utilità della commissione consiliare in quanto è necessario disporre di un sistema di figure che lavorino continuativamente sul nodo “Ospedale”. Dunque la commissione consiliare rappresenterebbe un tavolo cui rivolgersi ma anche una piattaforma che assicuri un continuus in materia di operatività. Il sindaco D’Anna però, di comune accordo con il comitato dei cittadini, ha manifestato una propensione nella direzione della formazione di un gruppo di lavoro intercomunale, e dunque composto da consiglieri riconducibili ai comuni del distretto socio-sanitario. Come ha asserito Vitale, il fatto che lo schieramento del sindaco goda di una netta maggioranza in consiglio, può essere determinante ai fini della votazione della proposta. D’Anna ha poi chiarito che, in materia di ospedale, non è possibile riprendere ciò che è stato tolto senza redistribuirlo.

In ogni caso, il nosocomio di via Forlanini, secondo D’Anna, può essere efficiente qualora si avvalga della diagnostica e recuperi non solo il pronto soccorso ma anche l’ortopedia e l’otorinolaringoiatria, mantenendo il reparto di medicina. L’azione giudiziaria intrapresa dai comitati civici e dall’ente comunale in funzione della riapertura del pronto soccorso tuttavia continuerà, visto che il Tar ha eccepito un difetto di giurisdizione, sentenziando però che il pronunciamento spetti al giudice ordinario. A tal proposito, D’Anna ha esplicitato che sarà possibile adire le corti internazionali,come la corte di giustizia europea, solo una volta esperiti tutti i gradi di giudizio.

Un’altra strategia del sindaco di Giarre è orientata verso un partenariato che veda il pubblico e il privato lavorare in sinergia. L’obiettivo di D’Anna è di coinvolgere grossi gruppi privati che operino in convenzione con la sanità pubblica. Occorrerà però raccordarsi con l’assessorato regionale per assicurare un presidio di emergenza-urgenza all’ospedale di Giarre. Ovviamente il privato, investendo risorse, dovrà avere un ritorno economico su tutte le prestazioni. Un esempio di partenariato basato sul binomio pubblico-privato, è rappresentato dalla convenzione che lega l’ospedale di Cefalù al San Raffaele di Milano.

Intanto, il leader del comitato dei cittadini Angelo Larosa, dovrebbe partecipare ad un’interlocuzione con il presidente della Regione Rosario Crocetta. il sindaco D’Anna ha però evidenziato l’urganza di convocare a Giarre la VI commissione regionale competente sui servizi sanitari, così da coinvolgere la deputazione regionale competente sul nodo ospedale. La prossima settimana invece, il sindaco D’Anna riconvocherà sindaci del comprensorio includendo anche Zafferana e Santa Venerina, visto che spesso i predetti comuni si sono appoggiati anche all’ospedale di Giarre pur non facendo parte del distretto socio-sanitario n° 17. Con i sindaci del territorio si studieranno strategie mirate alla valorizzazione e allo sviluppo del territorio, malgrado la penuria di risorse. Lo scopo,è comunque quello di consentire a Giarre di divenire crocevia di turisti e dunque cuore pulsante di un circuito a vocazione turistica.

A settembre invece, dovrebbe materializzarsi a Roma un incontro che coinvolgerà i vari comitati nazionali fortemente depauperati in materia di servizi sanitari. Tra essi, figurerà, olte che il già citato comitato giarrese dei cittadini coordinato da Angelo Larosa, anche il comitato di Bronte. In conclusione, forti sono state le polemiche di D’Anna e Vitale a proposito di un pte che, in ordine al numero minimo di prestazioni che deve erogare, avrebbe ragione di esistere in località periferiche e non in grosse cittadine. Giarre infatti, in considerazione del suo bacino d’utenza,ha erogato, quando esisteva il pronto soccorso, circa 22.000 prestazioni annue. Il primo cittadino ha inoltre dato risalto alla necessità di ripensare la sanità, affnchè essa non punti sui grandi ospedali e dunque sulle eccellenze ma su ospedali di piccola e media dimensione. Il tasso di mortalità in Italia è elevato proprio perchè molti, impossibilitati a coprire la distanza che li separa dal presidio ospedaliero, muoiono nel proprio domicilio.

Umberto Trovato

 

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