Giarre, il teatro condannato a rimanere incompiuto. Comune avvia risoluzione contratto con l’impresa -
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Giarre, il teatro condannato a rimanere incompiuto. Comune avvia risoluzione contratto con l’impresa

Giarre, il teatro condannato a rimanere incompiuto. Comune avvia risoluzione  contratto con l’impresa

Il Comune di Giarre punta alla rescissione del contratto con l’impresa che ha eseguito i lavori per il completamento del teatro incompiuto. Il direttore dei lavori Paolo Scravaglieri, su richiesta del Rup, ing. Pina Leonardi in questi giorni consegnerà una dettagliata relazione sui lavori del Contratto di quartiere e sui vari stati di avanzamento del cantiere che, per il teatro sono stati sospesi senza alcun preavviso nel luglio della scorsa estate.

Dopo numerosi incontri finalizzati alla stesura di una transazione l’area tecnica è giunta nella determinazione di sospendere il contratto con  la Sicula costruzione e valutare l’ipotesi di affidare i lavori alla seconda ditta nella graduatoria del contratto di quartiere. Una procedura che si annuncia complessa e che necessita del supporto della Regione che ha finanziato i lavori. Per il completamento del teatro è giacente una somma di circa 1 milione di euro.

Alloggi via Carducci. Sono formalmente scaduti il 24 scorso i termini per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza del pannello dei contatori elettrici richiesti dal Ctu Riccardo Anastasi, nominato dal Tribunale civile di Catania in seguito ai paventati pericoli lamentati dai legali degli inquilini degli alloggi popolari di via Carducci.

Il Comune, ad oggi, non ha ancora provveduto agli interventi. Il Ctu effettuerà una seconda visita il prossimo 4 maggio. Tornando al teatro che, nel frattempo, è stato pesantemente cannibalizzato, il futuro appare quanto mai incerto, visto che la procedura per sbloccare l’impasse e fare ripartire i lavori di completamento si annuncia lunga e complicata. Una storia infinita quella del teatro che da oltre 60 anni attende di essere ultimato a fronte di milioni di euro spesi e quattro cantieri fallimentari che hanno ridotto la struttura ad uno scheletro di cemento perennemente incompleto.

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