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Catania, omicidio Nicole: il Codacons chiede chiarezza sull’organizzazione sanitaria siciliana

Catania, omicidio Nicole: il Codacons chiede chiarezza sull’organizzazione sanitaria siciliana

 

Sul caso della neonata Nicole, il Codacons (Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori) si è costituito parte civile affidando l’incarico all’avvocato Isabella Altana.

Ripercorriamo il fatto sinora accertato. La notte del 12 febbraio 2015, presso la Casa di Cura Gibiino di Catania, viene alla luce Nicole Di Pietro. Subito dopo il parto la neonata manifesta problemi respiratori. A causa dell’assenza di posti disponibili nei tre ospedali della città dotati del reparto di rianimazione pediatrico, Nicole è trasportata d’urgenza a Ragusa. Decede durante il tragitto in ambulanza.

L’avvocato Isabella Altana a nome del Codacons sostiene che il caso di Nicole Di Pietro impone la necessità di fare chiarezza sulla gestione e sulla supervisione delle strutture sanitarie siciliane, affinché la drammatica vicenda resti un fatto isolato.

Infatti sulla base di diversi e importanti documenti – il Decreto del 2 dicembre 2011 che riguarda il riordino e la razionalizzazione della rete dei punti nascita; il Piano regionale della Sicilia 2011-2013; la Conferenza Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 successivamente ripresa dall’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano del 5 agosto 2014 – erano stati definiti i criteri standard dell’assistenza ospedaliera e conseguentemente stanziati fondi per la riorganizzazione sanitaria.

Alla luce di questi atti, spiega l’avvocato Altana, “non si comprende come all’interno del servizio di trasporto di emergenza di Nicole non sia stati in grado o non si abbia avuto la strumentazione necessaria ad evitare il decesso”. Ragion per cui, conclude l’avvocato Altana, “il Codacons chiede alle Procure della Repubblica di Catania e di Ragusa di accertare la responsabilità non soltanto in capo ai sanitari operanti, anche in relazione agli organi di controllo e vigilanza, inclusi l’assessorato regionale alla Salute e il presidente della Regione”.

Flora Bonaccorso

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