“Un nuovo umanesimo sulla via di Francesco” -
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“Un nuovo umanesimo sulla via di Francesco”

“Un nuovo umanesimo sulla via di Francesco”

La “Preghiera cristiana con il creato” inserita nella “Laudato sì”di Papa Francesco, recitata da S. E. mons. Paolo Urso vescovo emerito di Ragusa, ha concluso l’Incontro pubblico “Un nuovo umanesimo sulla via di Francesco”, a cura del Consiglio reg.le Sicilia Confederex (confederazione associazioni ex alunni/e scuola cattolica).

Due i relatori: il prof. ing. Giuseppe Rossi, emerito di Costruzioni idrauliche dell’Università di Catania e il prof. Rosario Musmeci dirigente superiore emerito Servizi ispettivi Ministero dell’Istruzione e presidente della associazione ex allievi dello Istituto S. Michele di Acireale dove si è tenuto l’incontro. Rossi ha relazionato su: “L’appello della Laudato sì: ascoltare il grido della terra e il grido di poveri” e Musmeci su “Riuscirà l’uomo a vivere la Storia del nuovo umanesimo?”.

Pubblico-Incontro-Confederex(1)I lavori sono stati aperti dalla presidente del consiglio reg.le Sicilia della Confederex, signora Rosaria Patanè Sciuto, sottolineando le finalità della associazione e quanto ricordato da Papa Francesco (Roma 10 maggio 2014, incontro con il mondo della scuola), cioè che “nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma impariamo anche abitudini e valori”.

A seguire l’ing. Pippo Grasso che ha presentato il tema dell’incontro, interessante e attuale per l’intera umanità, e i relatori con uno stile sobrio puntando sull’essenziale e sulle similitudine culturali dei relatori. Ha poi coordinato gli interventi e concluso i lavori. Rossi con video immagini ha presentato i capitoli dell’enciclica riguardanti la sua relazione. “La terra grida – ha detto Rossi – per l’inquinamento prodotto dai rifiuti, per il disboscamento incontrollato, per il mancato riutilizzo dello scarto, e della perdita della biodiversità. Il povero grida per i problemi legati alla sua fatiscente abitazione, alla non disponibilità ed elevato costo dell’acqua, alla mancanza di lavoro”.

Situazione che si è venuta a creare perchè la natura è stata considerata come qualcosa di separato da noi, dall’uomo. Per una ecologia integrale occorre, allora, una soluzione integrale (139) le cui direttrici richiedono di non separare l’ecologia ambientale, economica e sociale da quella culturale per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo prendersi cura della natura! Il prof. Musmeci ha invitato i presenti a riscoprire l’”essere” nelle sue dimensioni del luogo e del tempo. E del non-essere-soli. Rivolgere l’attenzione all’uomo significa riscoprire gli infiniti problemi, la complessità dell’esistenza, il sostentamento, il lavoro, le migrazioni.

Nell’ecologia proposta da Francesco, allora, rientra anche quella della vita quotidiana che coinvolge ogni abitante del pianeta nelle sue abitudini e nei suoi comportamenti. “E’ necessario (151) curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro sentirsi a casa all’interno della città che ci contiene e ci unisce. Nel dibattito, tra gli altri, sono intervenuti il prof. Giovanni Vecchio direttore Ufficio diocesano per la Pastorale della cultura, il dott. Carmelo Strano presidente dell’associazione culturale ”Brunelleschi”, il prof. Luigi Benintende. Tra i presenti il segretario Confederex della diocesi di Catania, Giuseppe Valenti, e rappresentanti di molte associazioni di ispirazione cristiana.

Camillo De Martino

nella foto di copertina, da sinistra: Padre Alfio Cantarella, ing. Giuseppe Grasso, signora Rosaria Patanè Sciuto presidente Confederex, prof. Rosario Musmeci, prof. ing. Giuseppe Rossi.

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