Giudiziaria Catania: va in pensione Gaetano Siscaro. La magistratura seria e compente “perde” un suo rappresentante -
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Giudiziaria Catania: va in pensione Gaetano Siscaro. La magistratura seria e compente “perde” un suo rappresentante

Giudiziaria Catania: va in pensione Gaetano Siscaro. La magistratura seria e compente “perde” un suo rappresentante

imageIl Palazzaccio di Catania perde un “pezzo” di magistratura seria e competente, quella magistratura di un tempo tanto diversa da quella “finto-progressista”, carrierista e strombazzante che imperversa da tempo non solo sotto l’Etna.

Lascia l’ufficio di sostituto procuratore generale per andare in pensione Gaetano Siscaro: oggi, venerdì, colleghi, suoi collaboratori, avvocati e personale amministrativo lo hanno voluto salutare, con un momento di incontro e una breve festa imagenel corridoio della Procura Generale. Erano presenti anche i suoi familiari. In modo sobrio. Senza tante parole. In linea con i comportamenti di una persona che ha interpretato il suo lavoro secondo uno stile di rigore, senza concedere nulla ai vezzi e ai vizi del “nuovo che avanza” da tempo in magistratura.

Davanti a lui, in una saletta del secondo piano del Palazzaccio, hanno parlato il imageprocuratore generale Salvatore Scalia, il dirigente amministrativo Antonino Matarazzo, il rappresentate del consiglio dell’ordine degli avvocati, il giovane brillante avv. Ignazio Danzuso, il presidente della terza sezione della Corte d’Appello Carolina Tafuri.

Da tutti parole di apprezzamento e di stima per il lavoro svolto, e per come l’ha svolto Gaetano Siscaro: una persona di grande preparazione, uno studioso del diritto, prima ancora che un componente della magistratura, dove ha fatto ingresso tanti anni fa, con primo incarico al tribunale di imageCaltagirone. Poi, la Procura della Repubblica di Catania (erano gli “anni caldi” dei 100 morti ammazzati all’anno), poi giudice in Corte d’Assise (dove la sua applicazione, senza scorciatoie, della legge, in modo lineare e garantista, parrebbe abbia procurato qualche “maldipancia” a qualche collega), infine dal 1995 alla Procura Generale, dove è rimasto venti anni, seguendo casi di assoluto rilievo, come la travagliata vicenda dell’imprenditore della grande distribuzione Sebastiano Scuto. Una storia giudiziaria, quella di Scuto, dove Siscaro –a parere di chi scrive – ha anche vissuto momenti di profonda solitudine, in una città distratta e cinica, molto spesso davvero poco attenta alla giustizia.

imageE lui cosa ha detto? Siscaro ha ringraziato tutti, a cominciare dai suoi collaboratori dell’Arma, ricordando, fra l’altro, che lui è “innamorato” del suo lavoro, in particolare per la “ricerca della verità”. Peccato, che ora dovrà fare altro. Ma siamo certi, che continuerà a seguire gli accadimenti. Così, perché gli “innamorati della giustizia” – e non della carriera (Siscaro è andato in pensione da procuratore generale onorario di Cassazione, ma ora, da pensionato) – ancora esistono.

Marco Benanti

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