Catania, omicidio Ilardo: il collaboratore Santo La Causa svela i retroscena -
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Catania, omicidio Ilardo: il collaboratore Santo La Causa svela i retroscena

Catania, omicidio Ilardo: il collaboratore Santo La Causa svela i retroscena

santo la causaSanto La Causa (nella foto a sinistra) è collaboratore di giustizia sin dall’aprile del 2012, quando era al culmine di una carriera criminale costellata di periodi di carcerazione, consumata nella famiglia Santapaola-Ercolano come “soldato”.
“Non mi sono mai sentito un assassino, ero semplicemente un’arma nella mani dell’organizzazione”, ripete per giustificare la svolta impressa alla sua vita. Quando comprende che per correggere il destino che lo ha macchiato di esperienze sanguinarie, non gli resta che intraprendere il percorso di collaboratore, non esita a bussare alle porte dello Stato e, processo dopo processo, dimostra ai procuratori di essere “affidabile”.
Santo La Causa oggi è stato esaminato dal Pubblico Ministero Pasquale Pacifico, nel processo sull’omicidio di Luigi Ilardo.
Luigi Ilardo era un uomo che “contava” nella famiglia Madonia, ma decide di essere al contempo prima l’informatore di un graduato dei ROS, poi collaboratore di giustizia. Al riguardo, arrivò a discuterne con la moglie ma, quando la collaborazione stava per concretizzarsi, Ilardo è ucciso: è la sera del 10 maggio del 1996, il fatto accade sotto la sua abitazione di Catania, mentre scendeva dalla vettura.

Si tratta di una coincidenza se l’omicidio è a ridosso della collaborazione? La collaborazione di Ilardo sarebbe potuta risultare molto scomoda e a chi in verità? Lo accerterà il processo in Corte di Assise di Catania, nell’ambito del quale oggi ha parlato per l’appunto Santo La Causa, suscitando lo sdegno di Maurizio Zuccaro.
“Bugiardo… Miserabile… Racconti barzellette”, tanto per riassumere in poche battute la dichiarazione spontanea resa da Maurizio Zuccaro dopo aver ascoltato la lunga esposizione di La Causa.

Perché secondo questo ultimo, i fatti andarono così: Vito Madonia autorizzò i Santapaola-Ercolano ad uccidere Luigi Ilardo, perché lo riteneva responsabile dell’omicidio dell’avvocato Serafino Famà; i Santapaola-Ercolano inviarono a Santo La Causa l’ordine “perentorio” di commettere l’omicidio, attraverso un messaggio che uscì dal carcere chiuso in una confezione di biscotti; Santo La Causa partecipò ad alcune riunioni che servivano ad organizzare l’omicidio di Ilardo, dove incontrava Maurizio Zuccaro, Aurelio Quattroluni, Orazio Scalia e – a questo punto il suo ricordo è fragile – o Benedetto Cocimano o Maurizio Signorino o entrambi. Nella memoria di La Causa, Maurizio Zuccaro “non vedeva l’ora di commettere l’omicidio, perché temeva che altri prima di lui potessero farlo altri, ostacolando le sue ambizioni di carriera”.
Dunque, stando alle dichiarazioni rese oggi da La Causa, Maurizio Zuccaro è il mandante intermedio dell’omicidio di Luigi Ilardo; i mandanti vanno ricercati nelle famiglie Madonia e Santapaola-Ercolano; gli esecutori furono Maurizio Signorino e Melo Giuffrida.
All’udienza di oggi Santo La Causa ha inoltre dichiarato che i Santapaola vennero a sapere dell’intenzione di Ilardo di collaborare dopo il delitto, tant’è che si lamentarono dei Madonia sospettando che questi avessero fornito una falsa motivazione.

Flora Bonaccorso

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