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Processo Angelo Lombardo: il teste contraddice il collaboratore di giustizia

Processo Angelo Lombardo: il teste contraddice il collaboratore di giustizia

Al processo che vede imputato l’onorevole Angelo Lombardo – fratello di Raffaele, il già presidente della Regione Siciliana –, con l’accusa di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa, il collaboratore di giustizia Gaetano D’Aquino è stato contraddetto dal teste G. S., entrambi ascoltati ieri, venerdì 20 novembre.

Nella versione di D’Aquino, l’onorevole Angelo Lombardo “controllava” un posto di lavoro presso la cooperativa di servizi sociali gestita da G. S., al punto di ottenere la riassunzione di una persona nota per le sua frequentazione di mafiosi. Venne a conoscenza della vicenda perché all’epoca lavorava presso la stessa cooperativa.

G.S. ha confermato la circostanza di un licenziamento per cattiva condotta, ma di aver proceduto alla riassunzione perché – diversamente dalla versione del collaboratore – ritenne credibili le scuse e si rese conto che la sua precarietà avrebbe danneggiato i familiari.

Per la cronaca, Gaetano D’Aquino ha chiesto e ottenuto il permesso di chiudere la videoconferenza appena chiamato G. S. a rispondere al Pubblico Ministero.
I fatti che si contestano all’onorevole Angelo Lombardo si riferiscono alle elezioni regionali in Sicilia del 2006 e alle elezioni politiche del 2008.

Flora Bonaccorso

nella foto sopra Angelo Lombardo lascia l’aula accompagnato dai suoi avvocati

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