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Forestali: agitazione a Catania e a Randazzo. Cresce la protesta

Forestali: agitazione a Catania e a Randazzo. Cresce la protesta

Continua senza sosta, in tutta la regione, lo stato di agitazione degli operai forestali che temono, innanzitutto, per il loro futuro occupazionale ma anche per la precaria situazione reddituale. Tant’è che, giorno dopo giorno, si vedono privati persino di alcune garanzie contrattuali

Giornate turbolente quelle appena trascorse, ma se ne preannunciano di più burrascose nei prossimi giorni a partire dalla manifestazione di domani (mercoledì) che si svolgerà a Palermo dove non si escludono problemi di ordine pubblico.
A Catania, un gruppo di operai forestali, ieri, si è visto sbattere in faccia la porta dell’ufficio provinciale dell’Azienda foreste demaniali, a quanto pare per non essersi annunciati tramite istanza scritta e per il timore che gli stessi potessero incatenarsi bloccando la normale funzionalità dell’ufficio. Per sedare gli animi, nel frattempo surriscaldatisi, è dovuta intervenire, per l’ennesima volta, la Polizia. A quanto si apprende i lavoratori si sono presentati con l’intento interlocutorio, per avere dei chiarimenti circa le singole voci che figurano nella busta paga. Nella fattispecie, i lavoratori intendevano chiedere ai funzionari spiegazioni circa l’esclusione d’ufficio di una quota parte del rimborso relativo al Forestali1chilometraggio per raggiungere i posti di lavoro, compenso che, a detta degli interessati, è garantito dal contratto di lavoro. Gli operai forestali in questione svolgono la propria attività lavorativa nel cantiere di “Vaccarizzo di Catania” che dista circa 20 Km dalla residenza municipale (distanza da cui si dovrebbe contabilizzare la voce chilometraggio). La decurtazione, invece, pare sia legata a precise direttive regionali secondo cui è rimborsabile, al massimo, una distanza pari a 20 Km. Tuttavia, la situazione catanese, come quella di altre realtà regionali, è paradossale poiché, per raggiungere l’unico cantiere forestale di zona, gli operai devono percorrere giornalmente, andata e ritorno, complessivamente oltre 40 Km.

Che ormai il comparto sia in forte crisi e la categoria sia diventata una polveriera è un dato di fatto inoppugnabile. A Randazzo i numerosi lavoratori forestali sono da settimane in stato di agitazione permanente. Stamani (martedì) alcuni di lor presentatisi davanti agli uffici del locale distaccamento forestale hanno iniziato lo sciopero della fame. Durante il pomeriggio, invece, la protesta è continuata all’interno della sala consiliare “Falcone e Borsellino”. A sostenere i lavoratori sono giunti numerosi altri colleghi con cui trascorreranno l’intera nottata. Alla base della protesta c’è la condizione, per certi versi umiliante, di precarietà nonché alcune recriminazioni di natura sindacale. Gli operai sono fermamente convinti che per il corrente anno non riusciranno a completare il turno di lavoro, così come previsto dalla normativa vigente. Gli operari sono stati sospesi per l’ennesima volta e il loro timore di non riuscire a completare le giornate spettanti è fondato. Ciò determinerà un grave pregiudizio economico aggravato dal fatto che nel frattempo, essendo stati ingaggiati dall’Azienda foreste demaniali, non possono essere assunti da altri datori di lavoro. Inoltre gli operai stanno protestando contro quello che definiscono un “sopruso della direzione provinciale dell’Azienda foreste demaniali” che – secondo quanto affermano gli interessati – non sta consentendo loro di recuperare le giornate di assenza giustificata.
Intanto la sigla sindacale Sinalp, preannunciando denunce, vuole vederci chiaro sulla gestione dei fondi europei che dovrebbero dare tanto lavoro, ma che a causa dell’incapacità di progettazione da parte degli uffici, la Regione non solo dovrà restituire ingenti somme di danaro, ma dovrà anche pagare una multa salatissima. Una beffa per i lavoratori!

Gaetano Scarpignato

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