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Macchia innalza a sacerdote il suo conterraneo don Gabriele Patané

Macchia innalza a sacerdote il suo conterraneo don Gabriele Patané

foto-1(1)Macchia torna a salutare la nascita di un sacerdote che proviene direttamente dalla sue viscere. Il suo nome è Gabriele Patanè, “specializzando” in teologia pastorale a Palermo. Sono trascorsi dieci anni da quando Macchia si fregiò dell’onore di consegnare alla chiesa cattolica un prediletto figlio della propria comunità. Ma allora, l’ordinazione sacerdotale, che ha avuto come destinatario don Salvatore Nicotra, avvenne a Roma. Diversamente, risale a venti anni fa l’ultima volta in cui un macchiese beneficiò del conferimento del presbiterato nel proprio territorio. In quell’occasione, la collettività della frazione, radunatasi nel parco “Giardino”, partecipò in massa ad un evento che scandì la storia ecclesiastica di Macchia.

Dopo quell’avvenimento, consumatosi nel settembre del 1995, la comunità macchiese ha atteso con impazienza di tornare a compartecipare fisicamente e spiritualmente all’ordinazione di un membro della propria comunità. Ma il grande giorno è poi arrivato con la piacevole irruenza di una lieta novella. A distanza di vent’anni da quella celebrazione che sancì il sacerdozio di don Mario Arezzi, la frazione giarrese è infatti tornata a respirare dal vivo una cerimonia in cui momenti di solennità si sono armonicamente intrecciati con i sussulti d’orgoglio di una popolazione fiera di aver consegnato un macchiese all’universo ecclesiastico.

Lo svolgimento della funzione è stato preceduto da una vigilia articolatasi non solo nel segno della trepidazione ma anche dell’allestimento di un contorno funzionale alla sacralità dell’evento. Diversi schermi sono stati infatti installati tra l’interno e l’esterno della chiesa Maria SS. della Provvidenza, per consentire alla folla di seguire ogni fase del rituale destinato a consacrare il presbiterato di don Gabriele Patanè. E alla fine, i fatti non hanno tradito le attese. Una imponente partecipazione della collettività macchiese ha impreziosito una cerimonia presieduta dal vescovo della diocesi di Acireale Antonino Raspanti.

Alla concelebrazione si è unita una folta rappresentanza dei sacerdoti della diocesi, tra i quali sono spiccate le figure dell’arciprete del Duomo di Giarre Nino Russo, dell’arciprete della Cattedrale di Acireale Roberto Strano, del parroco della chiesa Maria SS della Provvidenza Mario Fresta, e di don Gaetano Pappalardo, direttore spirituale del seminario della diocesi di Acireale. Diverse le autorità che hanno aderito alla serata, tra le quali il comandante dei vigili urbani Maurizio Cannavò, il sindaco Roberto Bonaccorsi ed il vicesindaco Salvo Patanè, così come anche i consiglieri comunali Francesco Cardillo, Gabriele Di Grazia e Salvo Zappalà.

Di grande impatto emotivo sono stati i rituali che hanno consegnato al sacerdozio don Gabriele Patanè: ovvero quello dell’imposizione delle mani e quello della preghiera consacratoria. Ad esaltare la solennità dell’avvenimento, si è aggiunto un altro particolare. Il vescovo Raspanti ha infatti voluto che l’ordinazione avvenisse in concomitanza con il giorno dedicato alla memoria di San Carlo Borromeo: ovvero il patrono dei seminaristi. In tal proposito, don Gabriele ha espresso tutta la sua gratitudine per una connessione che egli ha sentito particolarmente vicina a sé.

Don Gabriele è infatti da sempre estimatore di un Santo che, oltre ad amare pienamente i sacerdoti e l’eucaristia, ha propugnato una grande spinta verso il rinnovamento del clero e della chiesa con l’applicazione di un Concilio di Trento nato in risposta alla riforma Protestante. Inevitabilmente, don Gabriele Patanè, nel corso dei suoi ringraziamenti, ha rivisitato il suo percorso di vita, fortemente intrecciato con la storia ecclesiastica della Chiesa Maria SS. della Provvidenza. Quando mons. Salvatore Giuffrida morì, don Gabriele era ancora un bambino, ma in lui germogliava già quella predisposizione al sacerdozio poi individuata da don Sebastiano Saturnino, successore di Giuffrida. Fu infatti Saturnino a riconoscere in Gabriele Patanè i prodromi di un predestinato al sacerdozio.

Diversamente, il mentore del giovane Gabriele, laureatosi presso lo studio teologico San Paolo di Catania, fu don Mario Fresta, insediatosi nella parrocchia Maria SS. della Provvidenza proprio nello stesso anno in cui il neo sacerdote macchiese entrava in seminario: ovvero nel 2008. Pertanto don Mario Fresta assurse ad autentico mentore di don Gabriele Patanè, il quale già ai tempi degli studi effettuati presso l’istituto per geometri “Colajanni” di Riposto, corroborava la sua vocazione a Cristo. Durante i ringraziamenti formulati, don Gabriele, lieto della presenza del seminario diocesano e di una delegazione del seminario arcivescovile di Palermo, ha inoltre precisato il ruolo determinante che ha avuto il suo territorio nella sua formazione. Egli ha infatti spiegato che provenire dalla periferia aiuta ad avere un quadro più chiaro dei problemi che affliggono una comunità, poiché vivere al centro fa apparire tutto ordinato quando invece così non è. La sua prima celebrazione eucaristica, consumatasi ieri nel segno dell’adorazione del santo protettore di Macchia Vito, ha suggellato il suo sacerdozio. Don Gabriele, il quale in occasione della sua ordinazione, non ha esitato a ringraziare le parrocchie in cui ha svolto il tirocinio parrocchiale (ovvero quella di San Martino di Carruba e quella di Santa Maria di Porto Salvo di  Mangano), ricoprirà il ruolo di vicario parrocchiale presso due chiese: quella di San Giacomo Apostolo e quella di Santa Maria della Consolazione di Aci Catena. Il nuovo figlio della comunità ecclesiastica macchiese, è pronto per spiccare il volo.

Umberto Trovato

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