Giarre futura. Prima di tutto la coerenza -
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Giarre futura. Prima di tutto la coerenza

Giarre futura. Prima di tutto la coerenza

A giudicare dai termini qualcuno di Giarre Futura, il gruppo consiliare di Salvo Camarda e Angelo Turrisi, avrà inghiottito di certo un vinile di Franco Battiato. Farisei, sacerdoti del tempio. Mancano solo i bonzi e poi cantiamo Cuccurucucu paloma…. ahia – iaia – iaia cantava…

Non si era mai visto a Giarre, all’indomani di una nomina assessoriale, tanto livore per un acese, quasi da tifoso di calcio, per un assessore immigrato che, però, si legge nel testo della lunga nota del gruppo consiliare futurista (leggi il testo integrale del comunicato stampa), è da considerarsi giarrese perché, Google Maps alla mano, risiede a Monacella. Vuoi mettere? E poi per 12 anni è stato all’Ex Inam di Giarre. Quindi, tecnicamente, naturalizzato giarrese. E con lui siamo già a due, se consideriamo che il sindaco, per avere indossato per qualche anno la maglia giallo blu e per avere frequentato le scuole di Giarre, ha dimenticato le sue origini scariceddote. Dunque una “conurbazione” giarripostese. Del resto anche il mitico Gullit che ha giocato nel Milan, è diventato milanese e potrà fare anche lui il sindaco rivendicando le proprie origini indotte.

La confusa nota di Giarre Futura è una difesa a tutto tondo del nuovo assessore. Perchè questa tendenziosa e provinciale difesa a oltranza? E’ d’uopo ricordare che non ce n’è bisogno. In questo quadro, poi, si inserisce la precisazione dell’on. Nicola D’Agostino che si affretta a far sapere che non c’è stata alcuna ingerenza. Le scelte sono state fatte all’interno del gruppo consiliare giarrese, nell’assoluta autonomia. La stessa autonomia del sindaco con la quale ha scelto in passato il presidente del Consorzio di depurazione (è al lavoro sul nuovo nominativo da proporre ai sindaci, un professionista che verrebbe concesso in prestito da una nota azienda di costruzioni catanese), e ancora: i professionisti del pool legale, con quella manifestazione di interesse, di parte, cui ci siamo ormai abituati.

Tornando alla sconnessa quanto farneticante nota di Giarre Futura si parla poi di ospedale, di responsabilità addossate al neo assessore. Una accozzaglia di frasi e di fantasiose ricostruzioni da far girare la testa. Certo è che Giarre Futura dimentica troppo in fretta ciò che Camarda ebbe a dire in Consiglio comunale la sera del 19 marzo scorso. Appena 5 mesi fa, puntando il dito contro il sindaco Bonaccorsi, che lo guardava a distanza con quella solita aria di sufficienza. Quattro fitte pagine di accuse intrise di livore in cui si ribadiva il fallimento di questa amministrazione. Tutti ricordano il modo in cui Camarda tuonava in aula che “non si comprendevano i confini della maggioranza, che il gruppo consiliare manifestava il proprio dissenso non per barattare poltrone”. Poltrone, ma scherziamo?

Poi quella frase poetica disarmante: “L’indefinito e il prender tempo non rientra tra i nostri canoni dell’agire politica” – aveva detto in aula Camarda – ribadendo la necessità di una verifica politica, che non può e non deve essere solo di ordine numerico, ma deve essere qualitativa e basata sulla concreta realizzazione del programma di governo”. Adesso, purtroppo, comprendiamo cosa si intendeva per qualità e concretezza: uno squallido posto in Giunta. Mentre ormai tutto sprofonda. Un altro orchestrante che intona un ultimo pezzo, mentre il Titanic si inabissa nel mare dei debiti di una città fallita: Giarre.

Schivando polemiche futili e puerili, di scarsa considerazione politica, auspichiamo che questo supplizio finisca al più presto.

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