Giarre: sui rifiuti monta la polemica tra lavoratori e azienda che gestisce il servizio -
Catania
17°

Giarre: sui rifiuti monta la polemica tra lavoratori e azienda che gestisce il servizio

Giarre: sui rifiuti monta la polemica tra lavoratori e azienda che gestisce il servizio

Non accenna a placarsi, anzi tutt’altro, lo scontro tra i lavoratori dell’azienda che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Giarre (l’Ati tra Geo Ambiente e Tech Servizi) e le stesse aziende. Dopo il Consiglio comunale di lunedì scorso quando i lavoratori hanno consegnato a Tania Spitaleri una copia di una loro denuncia penale presentata all’A.G. affinché la leggesse in Consiglio e la piccata replica della Tech che minaccia querele ecco che la vicenda si arricchisce di nuovi interventi.

Ad arricchire la vicenda una nota della Segreteria Provinciale UGL – Federazione Igiene Ambientale in cui il sindacato “ritiene doveroso fare alcune precisazioni a tutela dei lavoratori promotori della vertenza e comunque associati da poco alla nostra O.S.  Risulta invero quanto affermato dalla Tech Servizi che, i lavoratori del cantiere di Giarre non hanno mai avanzato alcuna richiesta, infatti dai documenti in nostro possesso le richieste risalgono sin dal dicembre del 2013 e comunque le ultime a firma della scrivente risalgono al febbraio 2015.

Quindi ci riesce difficile che sia la Tech Servizi sia la Geo Ambiente non siano a conoscenza delle richieste avanzate per conto dei lavoratori, ovvero teniamo a precisare che ad una convocazione in D.T.L. prima la Tech Servizi e alla successiva convocazione la Geo Ambiente, per impegni loro, non si sono presentate per discutere quanto adesso in vertenza.

Apprendiamo inoltre, che la Tech Servizi pare voglia intraprendere azioni legali a tutela della propria immagine, minacciando querele. Di certo questo non ci fa desistere dal proposito di far riconoscere ad ogni singolo lavoratore quanto già maturato e quindi loro spettante.

Per corretta lettura i lavoratori vantano il mancato riconoscimento della superiore posizione parametrale; il mancato riconoscimento degli aumenti previsti dal C.C.N.L. e successive integrazioni; il mancato versamento del Tfr presso l’organo previdenziale scelto dal lavoratore, ed altro ancora che per sintesi non viene citato nella presente”.

Un altro duro affondo il sindacato lo porta anche nei confronti del vicesindaco giarrese Salvo Patané che, durante il Consiglio comunale, ha dichiarato “di non essere a conoscenza della controversia e di esserne venuto a conoscenza solo adesso”. “L’ultimo atto inviato pure al Comune di Giarre – si legge nella nota dell’Ugl – risale al 8 luglio scorso e nessuno si è accondisceso di dare il giusto riscontro”.

“La scrivente O.S. nel rispetto di ogni propria convinzione, chiede di riportare il tutto nei canali di concertazione sindacale. Qualora ciò non fosse possibile, ci riteniamo liberi di agire sia con azioni sindacali e non per ultimo legali a tutela dei diritti dei lavoratori. Al sig. sindaco del Comune di Giarre – conclude la nota – si chiede urgentemente di istituire un tavolo di concertazione tra le parti”.

La replica della Tech Servizi non è tardata ad arrivare. In sostanza l’azienda conferma che “dalle nostre verifiche risulta che già quasi due anni orsono furono richiesti sia il versamento EGE e EGR, tutti regolarmente corrisposti, così come il compenso CFT. Non solo. Ogni altra richiesta, sin dall’avvio del cantiere è stata regolarmente evasa essendo, la Tech, ricettiva ad ogni confronto. Non si comprende, pertanto, quello che appare, invece, come un grave e immotivato attacco strumentale, peraltro in un momento delicato ovvero durante la celebrazione di una gara pubblica”.

“Si ribadisce che la Tech è una azienda seria e che figura nella “white list” della Prefettura – continua il comunicato aziendale della Tech –; l’azienda, oltretutto, rimarca la piena regolarità del Durc, a conferma del fatto che fino ad oggi sono state regolarmente corrisposte le retribuzioni mensili ai dipendenti. Quel che appare grave, a fronte della facoltà di ogni singolo lavoratore di pretendere i propri diritti, anche in costanza di rapporto di lavoro, è l’incomprensibile attacco pubblico alla Tech, attraverso la divulgazione di una denuncia mediante i media, coinvolgendo l’Urega e l’organo consiliare. Per tali ragioni la Tech ribadisce la necessità di tutelare la propria immagine ingiustamente lesa e sta valutando in tal senso se esistono le condizioni per avviare un provvedimento disciplinare nei confronti di quei dipendenti che hanno attaccato l’immagine aziendale”.

Potrebbero interessarti anche