Si è concluso il processo con rito abbreviato in appello relativo all’inchiesta Nuova Ionia (dall’omonima operazione condotta dalla Dia di Catania sulla gestione del ciclo dei rifiuti nei Comuni dell’Ato CT 1 ovvero Bronte, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Mascali, Milo, Piedimonte Etneo, Randazzo, Riposto e Sant’Alfio) e che vedeva imputati Mariano Nico Benedetto, Santo Cristalli, Antonino Grioli, Arianna Ingegneri, Alessandro Mangano, Francesco Mangano, Mauro Miceli, Salvo Musumeci, Alfio Tancona, Carmelo Tancona, Sebastiano Vitale, Girolamo Zappalà.

La Corte d’Appello di Catania, prima sezione penale, ha emesso  il seguente dispositivo. Assolti per non avere commesso il fatto Arianna Ingegneri, Girolamo Zappalà, Francesco Mangano; assolve Carmelo Tancona dal reato ascrittogli in rubrica limitatamente all’acquisto e al porto d’armi indicate in rubrica per non avere commesso il fatto e ridetermina la pena nei confronti del suddetto imputato in anni 8, mesi 8 e 20 giorni di reclusione; ritenuta per Santo Cristaldi la continuazione tra i fatti in imputazione e quelli di cui alla sentenza di condanna del Tribunale di Catania del 23 giugno 2014 ridetermina la pena nei confronti del suddetto imputato nella misura di complessivi 11 anni di reclusione. Conferma nel reato e condanna in primo grado per Salvo Musumeci, Antonino Grioli, Nico Mariano Benedetto, Sebastiano Vitale, Mauro Miceli e Alessandro Mangano al pagamento delle ulteriori spese processuali.

LA VICENDA  Nel gennaio del 2013 scattò l’operazione Nuova Ionia, al centro dell’inchiesta, condotta dalla Dia e coordinata dalla Procura di Catania, la gestione del servizio del ciclo dei rifiuti nei 14 Comuni dell’Ato Ct 1. Ventisette ordinanze di custodia cautelare raggiunsero numerosi esponenti della criminalità organizzata, ma anche dirigenti di società, funzionari, tecnici e diversi amministratori pubblici.