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Riposto: commissioni ed estate 2014 al centro del dibattito consiliare

Riposto: commissioni ed estate 2014 al centro del dibattito consiliare

Si apre con una richiesta del consigliere Saro Cerra la seduta del Consiglio del 16 giugno, richiesta che, alla luce della raccolta fondi per l’azione legale ad opera de La Rete delle Associazioni Jonica, propone che i consiglieri si impegnino personalmente ad un piccolo contributo a sostegno delle azioni legali che si stanno mettendo in atto. Ricorda Cerra che è stato Riposto il primo Consiglio comunale a creare una delibera a sostegno del lavoro pro ospedale delle associazioni e della società civile e ora sarebbe giusto proseguire, sottolineando che alcuni hanno già dato un contributo spontaneo alle raccolte dei giorni scorsi a titolo personale.
Il presidente del Consiglio Mariella Di Guardo sarà il punto di riferimento per la raccolta di contributi volontari tra i consiglieri e li faranno in seguito pervenire ai rappresentati del movimento.

La seduta entra nel vivo quando il consigliere Sebastiano Bergancini pone domande sulle manifestazioni estive del 2014. Il Bergancini, dopo una raccolta di documentazione, sottopone all’assessore Gianfranco Pappalardo Fiumara dei precisi interrogativi sugli eventi estivi dell’anno 2014 e di alcuni eventi e dei contributi che la Regione Sicilia non ha ancora erogato dal 2013.

L’altra questione sollevata da Bergancini è quella inerente a fatture non pagate con importi di circa 3 mila euro emesse da una agenzia di viaggi di Riposto. Nello specifico le fatture contengono nei dettagli trasferimenti effettuati da artisti e dall’assessore Pappalardo Fiumara e altre voci di artisti dell’estate ripostese del 2014.

L’assessore Pappalardo Fiumara ha esordito confermando che non si è mai concordato un dibattito consiliare tra i due e tra nessuno. Chiarisce la sua disponibilità al dialogo e che nessuno può contestargli la sua libertà di incontrarsi e discutere con un qualsiasi membro della maggioranza o minoranza: “Io posso incontrarmi con tutti i consiglieri che voglio, della minoranza o della maggioranza, posso flirtare con tutti i consiglieri che voglio. Anche questo termine – spiega nell’ironia Pappalardo – è stato utilizzato in alcune occasioni… Quindi se mi vedrete parlare con il consigliere Bergancini, siate tutti felici: magari non parliamo di politica, parliamo di altro, magari di funghi, parliamo di altre cose, abbiamo interessi in comune. Ecco indagate quali potrebbero essere i punti in comune” precisazione che ha voluto fornire l’assessore Pappalardo per alcune critiche piovutogli addosso di recente.

Pappalardo ha spiegato che le fatture non pagate saranno saldate non appena la Regione erogherà i contributi per i patrocini onerosi, nonostante vi sia stato un possibile fraintendimento sulle voci in bilancio dell’anno passato che ha fuorviato il riporto delle somme per l’anno corrente.
Sulla questione delle fatture dell’agenzia di viaggi sottolinea che ha già provveduto a saldare quanto spettante per le spese dell’Ente e ha richiesto nota di credito per le somme che erroneamente sono state addebitate al Comune di Riposto.
Tale discussione monopolizza l’intera seduta del Consiglio, rendendola quasi pesante da seguire per molti dei consiglieri presenti. La seduta viene sciolta con la lettura da parte del presidente del Consiglio di una lettera di dimissioni da parte dei consiglieri della III commissione Alfredo Scalia, Paola Emanuele e Michele D’Urso e di quelli della II commissione Michele D’Urso, Mario Di Guardo e Alfredo Scalia.

In entrambi i casi le suddette dimissioni sono state motivate per la tanto discussa formazione della commissione straordinaria di studio per Contrada Gancia che i dimissionari ritengono che non rispecchino la giusta proporzione di rappresentanza delle forze politiche elette in Consiglio comunale. Tale gesto estremo viene fatto al fine di far ritornare sui propri passi il Consiglio e rivotare per la commissione straordinaria di studio su Contrada Gancia. Si definirà “democrazia violata” quanto accaduto, nonostante un palese dissenso del resto del Consiglio che non intende rivotare, in quanto erano assenti diversi consiglieri, ma non mancava chiaramente il numero legale.

Concetto Barone

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