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Acireale, convegno su “La Scuola cattolica oggi in Italia”

Acireale, convegno su “La Scuola cattolica oggi in Italia”

Il Consiglio Regionale Sicilia della Confederex (Unione ex aluune/i scuola cattolica) presso l’Istituto S. Michele di Acireale, diretto dai Padri Filippini, ha organizzato, nei giorni scorsi, una Conferenza sul tema “La Scuola cattolica oggi in Italia”. Relatore il prof. Rosario Musmeci, presidente dell’associazione ex alunni dell’Istituto S. Michele.

Tema interessante sottolineato all’inizio dell’incontro dalla sig.ra Rosaria Patanè quale presidente del Consiglio Regionale Sicilia della Confederex che ha dato il benvenuto ai presenti e richiamato le finalità dell’associazione per la promozione della scuola cattolica e della cultura cattolica. “Con l’incontro di oggi – ha sottolineato la presidente Patanè – vogliamo suscitare un dibattito che metta in luce le potenzialità, della attività formativa ricevuta ispirata ai valori cristiani, ai valori dei Padri fondatori delle scuole di ispirazione cattolica. Un invito a essere segno di testimonianza e di fedeltà ai valori ricevuti, una speranza feconda per la società civile, un aiuto alla Chiesa locale per la realizzazione dei suoi programmi pastorali”. Il relatore forte della sua esperienza di docente nei licei e di dirigente superiore per i servizi ispettivi nel Ministero dell’Istruzione, per ben quindici anni, ha esaminato lo stato della scuola paritaria cattolica italiana riscontrando che essa soffre e muore in tante città a causa del peso economico che grava a carico dei genitori. E la città di Acireale non fa eccezione. Malgrado la L. 62/2000, malgrado la Costituzione garantisca una scuola libera.

Oggi – ha fatto presente il relatore – la società liquida e divisa è l’esito della statizzazione del diritto naturale, per cui i valori vengono sottoposti al voto e alle decisioni della maggioranza. Ma i valori non sono disponibili alle decisioni della maggioranza: per questo stesso motivo, essi non sono affatto negoziabili. D’altra parte, senza valori condivisi e vissuti, non esiste una convivenza civile. Il pluralismo, la possibilità del confronto, il poter riaffermare il proprio modo d’essere è l’essenza della democrazia. Parlare di pluralismo, nel nostro campo della scuola, significa aprirsi alla cultura della parità nella formazione delle nuove generazioni”.

Il prof. Musmeci inoltre ha ben evidenziato la mancanza “a monte” di una cultura della parità, cioè della possibilità di offrire alle famiglie la scelta tra scuole di diversa impostazione pedagogica e culturale, sebbene accomunate dall’identica finalità di rispondere alla domanda sociale di istruzione e di formazione. E le difficoltà dei vari governi non sono state  fino ad oggi di tipo economico, ma più spesso legate a pregiudizi. Il relatore, infine, avviandosi alla conclusione, si è chiesto che cos’è “cultura” nel campo dei rapporti fra gli uomini. “E’ una forte consapevolezza di sé e dei propri diritti – ha affermato – e del modo in cui si configurano le questioni pertinenti alla parità. E’ la conoscenza dei dati sine ire et studio, scevra da ogni condizionamento e pregiudizio. Nel campo dell’educazione, la cultura della parità va oltre il il dato contingente delle soluzioni legislative che si rincorrono nella polemica politica. E’ la risposta al principio di libertà di scelta educativa quale fattore costitutivo di un concetto di educazione fondato sulla responsabilità comune di tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo, a partire dai soggetti dell’educazione, cioè, i giovani, e da coloro che si impegnano nella crescita, i genitori”.

Anche Papa Francesco invita Chiesa e Scuola a confronto, a riconoscere la scuola cattolica, risorsa educativa della chiesa per la società. Si rende quindi necessario un intervento politico per superare certi schemi ed arrivare liberamente ad una scuola pubblica statale e una scuola paritaria cattolica, come avviene da molto tempo anche in molti Paesi europei, ad eccezione della Grecia. Nel qualificato dibattito sono intervenuti, tra gli altri, il prof. Giovanni Vecchio, prof. Alfonso Sciacca, dott. Enzo Coniglio, i Padri filippini Alfio Cantarella e Salvatore Alberti, on. Nicola D’Agostino, la giornalista Anna Bella, il dott. Agostino Pennisi di Floristella, attuale presidente del Circolo ex alunni Collegio Pennisi di Acireale.

nella foto da destra: il prof. Rosario Musmeci, la presidente Rosaria Patanè, l’ing. Camillo De Martino

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