Acireale, la legalità al centro di un incontro promosso dall’associazione antiracket -
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Acireale, la legalità al centro di un incontro promosso dall’associazione antiracket

Acireale, la legalità al centro di un incontro promosso dall’associazione antiracket

“Leggere e vivere la Carta Costituzionale della nostra Repubblica, amare le Istituzioni, fidarsi delle Istituzioni, rispettare e fare rispettare le leggi dello Stato, per il raggiungimento del bene comune, per un vostro sereno futuro”. È quanto detto, tra l’altro, dal dott. Michelangelo Patanè, Procuratore della Repubblica aggiunto presso il Tribunale di Catania, nell’introdurre i lavori nello incontro pubblico promosso dall’AS.AR.A. (Associazione Antiracket Acese Onlus) intitolata a Rosario Livatino su “La legalità fondamento dello Stato e della società”, e patrocinato sia  dall’assessorato regionale della Famiglia e Politiche sociali che dall’amministrazione comunale di Acireale.

A dare il benvenuto ai presenti e alle scolaresche acesi di 1° e 2° grado sono stati l’avvocato Pietro Caudullo, presidente dell’AS.AR.A., che ha i principi fondamentali dell’associazione e il sindaco di Acireale, ing. Roberto Barbagallo, il quale ha sottolineato l’importanza e la valenza della legalità per la società civile, per il futuro dell’intera nazione. Il dott. Patanè oltre che presentare l’incontro è stato anche il moderatore del dibattito che ha avuto luogo dopo la relazione della dott.ssa Maria Pia Fontana, assistente sociale specialista sociologa su una particolare angolatura del tema scelto, e cioè su “Legalità ed educazione, metodi, esperienze e proposte”. La dott.ssa Fontana forte della esperienza che le deriva dal suo lavoro a favore dei minori in fase di giudizio oppure già condannati, ha fatto presente che i nostri giorni sono giorni difficili e che anche i giovani di famiglie benestanti sono portati a non rispettare la legge e che la mafia vive bene anche in questo inizio di terzo millennio (era tecnologica), utilizzando molto i giovani.

“E ciò avviene – ha ricordato la relatrice – soprattutto per due motivi: la povertà e la debolezza della politica”. Occorre quindi che i giovani si impegnino meglio nei propri studi, leggano di più, riflettano sull’operato di Peppino Impastato, Rosario Livatino, don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, e che i politici promuovano il lavoro, la solidarietà. “Ma se occorre una formazione permanente dei nostri giovani – ha sottolineato Maria Pia Fontana – occorre pure che la Legalità non venga portata avanti dai soli referenti di questo alto valore, ma da tutto il corpo insegnante. Le Istituzioni incoraggino i progetti che servano all’inserimento dei giovani condannati a pene minori in lavori del verde pubblico, riqualificazione di un quartiere, ed altro”.

Nel dibattito sono intervenuti l’ex d.s. prof. Nino Pulvirenti che ha ricordato che “la scuola deve essere un progetto di vita”, il comandante provinciale dei Cc Alfredo Casarsa, l’on. Angela Foti, alcuni alunni e alunne. Il dott. Patanè ha chiuso l’incontro certo che la magistratura svolgerà sempre e al meglio il proprio lavoro e certo che l’impegno di tutti produrrà risultati positivi.

Camillo De Martino

nella foto da sinistra: il sindaco Barbagallo, il dott. Patanè, la dott.ssa Fontana e l’avv. Caudullo

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