Giarre, una serata per stigmatizzare il femminicidio -
Catania
15°

Giarre, una serata per stigmatizzare il femminicidio

Giarre, una serata per stigmatizzare il femminicidio

In una Sala Romeo gremita, ha preso vita la scorsa sera, in virtù di una rinnovata sinergia tra l’amministrazione comunale giarrese e le associazioni locali, l’evento “Donne straordinarie!”, presentato dalla conduttrice Marzia Samperi. La ricorrenza della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ascrivibile al 25 novembre, ha suggerito all’assessorato alle pari opportunità del Comune di Giarre, rappresentato dalla dott.ssa Piera Bonaccorsi, di porre in essere un dibattito che coinvolgesse varie organizzazioni del territorio intenzionate a promuovere una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.

Attraverso gli interventi effettuati, è stato messo a fuoco il concetto secondo cui, negli episodi di violenza ai danni del sesso femminile, a soccombere sono le donne che desiderano autodeterminarsi e che dunque alzano la testa di fronte agli istinti di prevaricazione degli uomini più prepotenti. La cultura antropocentrica che ha da sempre accompagnato la storia dell’umanità, è stata indicata come responsabile di fenomeni di violenta sopraffazione spesso giustificati dalla società. Ecco perché spesso l’autodeterminazione negata a donne che desiderano agire senza sentirsi ostaggio di pregiudizi o logiche discriminatorie, sfocia in tragedie mai sufficientemente stigmatizzate dall’opinione pubblica.

Serena Maiorana, autrice del libro della collana “La Modesta” dal titolo “Quello che resta”, ha spiegato in particolare che il sottaciuto antropocentrismo è riscontrabile anche nell’universo linguistico che da sempre assurge a specchio della nostra società. Non per un caso, come ha asserito la Maiorana, vengono declinate al femminile soltanto le professioni riconducibili al mondo della bellezza e del sesso. Diversamente, quando una donna ricopre un incarico storicamente appannaggio dell’uomo, il genere del sostantivo utilizzato per definire la professione, rimane di sesso maschile.

Dopo questa parentesi, anche grazie ai brani letti e interpretati dall’attrice Alice Ferlito, sono emersi i contenuti del libro composto da Serena Maiorana e dedicato alla figura di Stefania Noce. Quest’ultima era una studentessa universitaria impegnatissima nelle sue battaglie per la tutela dei diritti civili, dell’istruzione pubblica e dell’universo femminile. In particolare, la giovane ventiquattrenne si era distinta per il suo attivismo politico all’interno dell’università di Catania. Un giorno però, la sua vulcanicità intellettuale fu stroncata dall’ex fidanzato, mai rassegnatosi all’interruzione del rapporto sentimentale con la ragazza. E fu così che la furia dell’ex, in preda ad un esasperato desiderio di possesso della donna, culminò nell’assassinio della ragazza di Licodia Eubea e del nonno della stessa, ammazzato mentre tentava di difendersi. La rievocazione dell’odore di cera che ha accompagnato la celebrazione dell’anniversario della dipartita della ragazza nella cittadina di Licodia Eubea, ha scandito la lettura dell’attrice Alice Ferlito. La giornalista Elisa Guccione ha rimarcato la consapevolezza di chi commette efferatezze di questo tipo, specificando che la messa in atto di pratiche violente che a volte culminano anche nell’omicidio, nasca dalla cognizione che la donna possa avere la peggio negli episodi di aggressione fisica.

Interessante poi la dissertazione di Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge, la quale, affiancata dalla docente Marinella Fiume, ha commentato il libro “Noi siamo Desdemona”, curato dalla già menzionata ex prima cittadina del comune di Fiumefreddo di Sicilia insieme ad Angela Bonanno, Mavie Parisi e Lucia Riccioli. La Toscano ha esplicitato che il libro, il cui titolo richiama la tragedia di Shakespeare “Otello” e l’omicidio passionale di Desdemona da parte del moro di Venezia, si sostanzia in una raccolta di racconti da suddividere in due categorie: quelli che si ispirano a fatti realmente accaduti e quelli frutto della fantasia. Ed a proposito di fantasia, dalla lettura dell’attrice Alice Ferlito è emerso il racconto fantasioso di una donna fantasma incapace di udire e di leggere all’interno della casa in cui si era consumato l’omicidio, e successivamente ridestatasi dal “torpore” una volta recuperata la memoria sull’assassinio di cui fu vittima.

La serata di ieri è stata poi caratterizzata anche dagli interventi di Antonietta Petrosino, avvocatessa dei diritti umani la quale ha espresso la sua soddisfazione per lo sportello per la promozione dei diritti delle donne immigrate, nato proprio dalla convenzione stipulata tra Amnesty International ed il Comune di Giarre. Diversamente, Vincenzo Lorefice, presidente Unicef Catania, ha rimarcato che il fenomeno della violenza perpetrata ai danni dell’universo femminile, spesso in alcuni paesi si sostanzia in una barbarie come la mutilazione dei genitali femminili. Asia Meridionale ed Africa sub-Sahariana , malgrado le sanzioni che scattano in materia di violazioni dei diritti delle donne, assurgono ancora infatti a realtà dove queste pratiche persistono. Il fenomeno delle bambine di 12 e di 13 anni date in sposa in alcuni paesi dell’Asia è poi un esempio di violazione non solo dei diritti delle donne ma anche di minori.

Un altro intervento di rilievo è stato quello del presidente Fidapa Distretto Sicilia Nora Caserta, la quale si augura che a seguito dell’incontro previsto a dicembre con il ministro della Solidarietà Lorenzin, il codice rosa sia sancito da una legge. Intanto, tale procedura di assistenza sanitaria, che si applica al personale che entra a contatto con la vittima della violenza, è già in funzione sia nell’asp  di Ragusa che nell’asp di Siracusa.

Ecco come si è espressa l’assessore alle pari opportunità Piera Bonaccorsi in proposito “Il codice rosa consiste in un’assistenza a 360° alla donna e dunque in un supporto che non è solo medico ma anche psicologico e legale. Per il funzionamento del codice rosa infatti, è necessario appellarsi non solo al medico anche a professionalità come quella rappresentata dallo psicologo, dalle forze dell’ordine e dalla Procura”. Non è poi mancato, nel corso della conferenza, un riferimento allo sportello rosa di Giarre che trova in Cetty Russo, sorella della compianta Maria Rita Russo, un’infaticabile icona della difesa dei diritti delle donne. Continua infatti ad essere notevole il suo impegno a lavorare, insieme al suo staff, in sinergia con il centro-antistalking “La Nereide” di Siracusa. Gli interventi del presidente di Confcommercio Francesco Candido, della presidentessa della Fidapa Giarre-Riposto Rosa Tedesco, del presidente Lions Club Giarre-Riposto Giuseppe Camarda, della presidentessa della zona 16 Lions Club Cettina Ossino e di Maria Gabriella Biondini del Comitato Operativo Lions Club di Siracusa, sono stati poi seguiti da una carrellata di immagini che, oltre a condannare la violenza sulle donne, hanno esaltato Malala Yousafzai,  ragazza pakistana sopravvissuta ai colpi di armi da fuoco a lei indirizzati ed eletta premio Nobel per la pace a fronte del suo impegno per difendere l’istruzione delle donne dai soprusi del regime pakistano.

Potrebbero interessarti anche